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mercoledì 24 luglio 2013

Le riflessioni di Marco Fedi (Pd) nella prima riunione del Comitato per gli italiani nel mondo e promozione del sistema paese

ITALIANI ALL’ESTERO
Le riflessioni di Marco Fedi (Pd) nella prima riunione del Comitato per gli italiani nel mondo e promozione del sistema paese

“In questa fase del Paese mettere al centro la presenza degli italiani nel mondo

ROMA - “Lo spettro dei problemi da affrontare nei lavori del Comitato è ampio e variegato, dai temi tradizionali come la rete consolare e la promozione linguistica e culturale, alla cittadinanza e alla sicurezza sociale. Sarà dunque utile ascoltare con attenzione il Governo su ciascuno di questi aspetti. Voglio sottolineare, inoltre, che si avverte una profonda esigenza di coordinamento di tutte le politiche che riguardano la promozione dell’Italia nel mondo” – ha affermato il deputato Marco Fedi, eletto nella ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide, nell’ambito della prima riunione del Comitato per gli italiani nel mondo e promozione del sistema paese della Camera”.

“Un coordinamento necessario – ha proseguito Fedi - se pensiamo che oggi la Farnesina si occupa anche di promozione economica e commerciale, di turismo, di ricerca scientifica e tecnologica. Un Ministero degli esteri impegnato a rafforzare la nostra presenza nel mondo, talvolta al di là di stretti obblighi normativi, deve risponderne in termini di strategie, obiettivi e risultati da raggiungere. L’azione del Parlamento, a partire dal nostro Comitato, deve essere di controllo e di indirizzo sulla globalità di questa nuova azione. Le recenti convenzioni con il Touring Club italiano, per il sostegno alla promozione del turismo verso l’Italia, e con il CNR, per la rete della ricerca scientifica e tecnologica nel mondo sono un buon esempio di quanto sia importante sviluppare un percorso parallelo di riforma di settori strategici per il nostro Paese. E’ urgente – ha continuato il deputato del Pd - una ricognizione sui nuovi flussi migratori, un fenomeno che assume le caratteristiche di un vero e proprio esodo dall’Italia. Così come è indispensabile verificare le nuove necessità di tutela, accanto al regime pensionistico esistente, che dovremmo continuare ad esaminare con l’INPS in relazione alle condizioni, spesso peggiorate, del sistema di pagamento delle pensioni o di verifica dell’esistenza in vita o degli indebiti.

Secondo il deputato del Pd, il tema della promozione del sistema Italia nel mondo, che è nell’intestazione del Comitato, “richiede una riflessione non meno approfondita. Ogni giorno si perdono opportunità legate alla diffusione del made in Italy e ad investimenti stranieri in Italia e quindi porrei tra le priorità anche audizioni dirette a delineare nuove forme di promozione economico-commerciale in ambito globale. Non potremo eludere, inoltre, la crisi crescente nel settore dell’informazione, sia per le testate storiche dell’emigrazione, che chiudono e lasciano un vuoto, che per i ritardi nell’approvare nuovi criteri per l’erogazione dei contributi ai periodici. Senza trascurare il fatto che abbiamo una Rai internazionale che non è oggi in grado di rispondere alle sfide dell’informazione e della comunicazione globale. Volendo toccare alcuni temi specifici, credo che il Comitato possa anticipare la discussione sul tema della cittadinanza, in particolare su jus soli e jus sanguinis, impegnando il Parlamento a mantenere i capisaldi attraverso i quali i due principi si possono attuare in modo coordinato, risolvendo anche l’annosa condizione di discriminazione nei confronti delle donne. E’ prioritario per il nostro Paese avere una nuova proposta per diffondere lingua e cultura italiane nel mondo. La rete diplomatico-consolare, inoltre, va rafforzata garantendo i diritti del personale a contratto. Soprattutto, una grande attenzione dovremmo avere per le proposte innovative che sono state presentate in questa legislatura, riguardanti ad esempio le forme di aggregazione e l’associazionismo, la rete della ricerca scientifica italiana nel mondo, il tema delle ‘migrazioni’ come elemento centrale sia nella formazione scolastica che nella rete museale del nostro Paese”.

“Credo possa essere utile, infine, - ha concluso Fedi - lavorare per una risoluzione in Commissione Esteri, che impegni le forze politiche e il Governo, nell’ottica dell’esercizio in loco del diritto di voto, a mantenerne inalterato lo spirito iniziale di pieno riconoscimento dei diritti di cittadinanza degli italiani all’estero, senza insopportabili parzialità e mutilazioni”. (Inform)

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