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venerdì 26 luglio 2013

Seicento “nuovi trentini” a lezione di italiano

INTEGRAZIONE LINGUISTICA E SOCIALE
Seicento “nuovi trentini” a lezione di italiano

Fra ottobre 2012 e giugno 2013 sono stati attivati nella Provincia autonoma 39 corsi

TRENTO - “Voglio conoscere l’Italia perché ora abito e lavoro qui e sapere la lingua del mio nuovo Paese è molto utile. Conosco bene l’inglese e credo che parlare anche l’italiano mi aiuterà molto nella mia nuova vita in Trentino”. Così racconta una giovane originaria della Serbia arrivata in Trentino per motivi di lavoro. Ha frequentato i corsi di italiano anche con lo scopo di sostenere il test di italiano necessario per il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

L'opportunità di imparare l'italiano le è stata offerta dal progetto denominato “For.It – formazione italiano”, approvato dalla Giunta provinciale nell’autunno del 2012 e condiviso da 21 fra istituti scolastici ed enti pubblici, tra i quali anche il Commissariato del Governo. L'iniziativa era rivolta ai cittadini di Paesi terzi con regolare permesso di soggiorno che vivono sul territorio provinciale. Come principali obiettivi il progetto ha mirato alla promozione dell’integrazione linguistica e sociale degli immigrati attraverso servizi di formazione linguistica, educazione civica e orientamento e alla realizzazione di piani regionali per l’integrazione linguistica e sociale degli stranieri.

Il progetto For.It, cofinanziato dal Fei (Fondo europeo per l'integrazione dei cittadini di Paesi terzi) e dal ministero dell’Interno, è stato gestito dal Cinformi del Dipartimento Lavoro e Welfare, ente capofila, con partner il Servizio istruzione della Provincia autonoma di Trento. In totale sono stati 39 i corsi di italiano attivati tra ottobre 2012 e giugno 2013 su quasi tutto il territorio provinciale e organizzati in collaborazione con 13 Istituti di istruzione e comprensivi, 2 Comunità di Valle e 2 Comuni. I cittadini immigrati che hanno frequentato i corsi sono stati circa 600, dei quali il 75% donne.

“Visto che il corso è stato frequentato soprattutto da donne madri – spiega la docente Marina Togni – ho notato che loro sentono sempre più l’esigenza di poter aiutare i loro figli. Si tratta di donne che sono già da alcuni anni in Trentino, che cominciano a 'capire l’ambiente' e soprattutto a capire che le esigenze che hanno i loro figli qui sono diverse da quelle che avrebbero avuto nel loro Paese d’origine… Le donne si sentono parte della comunità e più stimolate a partecipare ai corsi dall’inizio alla fine”.



Un orientamento in linea con il quadro tracciato in un recente studio del Cnel, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, che ha riscontrato in Trentino un alto grado di radicamento nel tessuto sociale anche attraverso un’adeguata conoscenza linguistica dell’italiano. Un aspetto che ha contribuito a collocare la provincia di Trento al primo posto nella graduatoria del Cnel relativa all’indice di inserimento sociale dei cittadini immigrati. (Inform)

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