Per il reindirizzamento cliccate link to example

lunedì 8 luglio 2013

Una proposta di legge per l’introduzione di corsi di lingua e cultura italiana online

ITALIANI ALL’ESTERO
Una proposta di legge per l’introduzione di corsi di lingua e cultura italiana online

Un’iniziativa ripresentata in questa legislatura da Antonio Razzi, già parlamentare eletto nella ripartizione Europa e oggi senatore del Pdl

ROMA – Antonio Razzi, nella passata legislatura eletto nella ripartizione Europa e oggi senatore del Pdl, ha presentato un progetto di legge per l’introduzione di corsi scolastici di lingua e cultura italiana online indirizzati ai connazionali residenti all’estero.

Per Razzi tale iniziativa risponde ad una domanda di lingua e cultura italiana presente tra le collettività italiane residenti all’estero, specie – rileva – per i figli di connazionali emigrati, - e fa leva sul sistema scolastico ed universitario per “progetti di sviluppo di lungo periodo del Paese”, di rilevanza culturale ma anche economica.

“La scuola oggi può vantare l’utilizzo di sistemi informatici assolutamente utili che possono venire in soccorso di una nuova organizzazione, diversa da come noi tutti l’abbiamo vissuta – afferma Razzi nell’introduzione alla sua proposta di legge, sottolineando come i corsi online possano ovviare “alle spese di organizzazione strutturali” sino ad oggi sostenuti.

“La rete internet – prosegue Razzi - offre una formidabile opportunità, non inferiore in quanto a qualità alla concezione classica dell’aula scolastica e delle strutture di accoglienza. La copertura finanziaria di un tale sistema potrebbe facilmente essere reperita in quanto non richiederebbe cifre proibitive e allo stesso tempo sarebbe in grado di offrire qualità e eccellenza dell’istruzione con una portata territoriale mondiale”. 

La proposta intende nello specifico dare la possibilità agli Istituti Italiani di Cultura all’estero di organizzare corsi scolastici di lingua e cultura italiana online, aventi il medesimo valore legale dei corsi scolastici tenuti in aula. Il disegno di legge quantifica gli oneri di spesa per l’iniziativa in 10 milioni di euro per il 2013 e 15 milioni di euro per il 2014.

Un’analoga proposta era stata già presentata da Razzi nella passata legislatura. (Inform)

Nessun commento:

Posta un commento