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lunedì 22 luglio 2013

Utah: natura, innovazione, religione mormone. E Italiani di successo

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Da “We the Italians”

Utah: natura, innovazione, religione mormone. E Italiani di successo

Intervista di Umberto Mucci a Mike Homer, Console Onorario Italiano a Salt Lake City, nello Utah

Il viaggio virtuale tra Italia e Stati Uniti e all'interno di essi, ci porta spesso negli Stati in cui ci sono più Italiani, in genere sulle due coste. Ma l'America è tanto altro, ed anche in questo tanto altro, magari meno conosciuto qui da noi, si racchiudono perle, notizie interessanti, e italiani di successo e orgogliosi della loro origine. Negli Stati in cui la Comunità Italiana o Italoamericana è meno popolosa, il network istituzionale si dota di Consoli onorari, che sono punto di riferimento per gli interessi, la cultura, la rappresentanza italiana. Nello Utah, ad esempio, Michael W. Homer è il Console Onorario Italiano: una miniera di conoscenza storica unita a cortesia e disponibilità. Lo ringraziamo e ci ripromettiamo prima o poi di andarlo a salutare a Salt Lake City, che come vedremo rivelerà sorprese sul fronte del business ignorate dalla gran parte degli Italiani che vivono nello stivale.

Mr. Homer, Lei è il Console Onorario Italiano a Salt Lake City, nello Utah. La rete diplomatica italiana è fatta da alcuni Consoli Generali, e poi dai Consoli onorari. Quale è la differenza tra i due tipi di Consoli? 

Molto è cambiato da quando il Re Vittorio Emanuele II nominò mercante e avventuriero Leonetto Cipriani nel 1850 per essere il suo Console a San Francisco. Il racconto di Cipriani (che comprendeva una visita memorabile a Salt Lake City), è l'unico libro di memorie scritto da un italiano nella zona della central Overland ( che comprende insieme Utah, Nevada e California). Oggi i Consoli Generali sono diplomatici di carriera e i Consoli onorari sono residenti locali nominati per assistere il Console Generale: di solito l'attività riguarda la testimonianza circa l'identità di chi firma per le richieste dei visti o su procure varie, e il mantenimento dei rapporti con la comunità italiana del luogo. Il territorio di Mauro Battocchi, il Console Generale a San Francisco, è piuttosto ampio e comprende il Nord della California, Utah, Oregon, Washington, Alaska, Idaho, Montana, Hawaii, Guam e le Isole Marianne. Io sono uno degli otto Consoli Onorari ubicati nella giurisdizione del Console Generale Battocchi, e il mio territorio è lo Utah, dove il Console Battocchi è venuto in visita lo scorso novembre, incontrando il Vice Governatore dello Stato, i funzionari della chiesa mormone, e rappresentanti della diocesi cattolica. Il Console ha anche tenuto una lecture presso Utah Valley University e una presso la University of Utah, e ha partecipato ad un ricevimento dove ha incontrato e parlato con i funzionari di governo, imprenditori e molti membri della comunità italiana.

Un recente rapporto della prestigiosa Fondazione Kaufman dice che lo Utah è il migliore dei 50 Stati per le piccole imprese. Nel 2011 è stato anche il numero uno per le start-up tecnologiche, meglio del Massachusetts con il MIT e anche della California della Silicon Valley: siamo orgogliosi di dire che parte di questi risultati certamente proviene dal duro lavoro di un italoamericano, Troy D'Ambrosio, il Direttore del Pierre Lassonde Entrepreneur Center presso l'Università dello Utah. Qual è il segreto dietro questi successi?

L'immagine dello Utah è molto diversa da come il giornalista italiano Carlo Gardini la descrisse nel suo tour del 1883 di Salt Lake City e Utah meridionale e nelle sue memorie dal titolo Gli Stati Uniti - Ricordi. Lo Stato ha avuto questo successo grazie a professionisti come Troy D'Ambrosio e perché ha sviluppato un ambiente molto pro-business, che include incentivi economici per le imprese start-up e per la crescita. Inoltre, abbiamo una forza lavoro istruita, si vive a prezzi accessibili e ci sono spazi ricreativi all'aperto che fungono da magneti per una forza lavoro giovane e innovativa. Lo Utah ha la seconda economia in più rapida crescita negli Stati Uniti. La nostra crescita dell'occupazione è del 4% (rispetto al tasso nazionale del 1,5%) e la disoccupazione è al 5,2% (rispetto al 7,7% a livello nazionale). Abbiamo anche il decimo più basso carico fiscale nel Paese, e il costo della vita è del 6% al di sotto della media nazionale. Lo Utah ha cinque parchi nazionali (Canyonlands, Bryce Canyon, Zion, Arches e Capitol Reef), resort di sci di livello mondiale (Park City, Snowbird, Alta, e Deer Valley tra gli altri), nove scuole pubbliche e università e un certo numero di istituzioni private. Salt Lake City è uno dei principali hub per Delta Airlines (con servizio non-stop per Europa e Asia) e ospita il Sundance Film Festival e la convention degli Outdoor Retailers. Siamo anche piuttosto attivi nell'esportazione di prodotti all'estero, compreso in Italia, e ci sono alcune imprese italiane che fanno affari e distribuiscono i loro prodotti in Utah, occasioni che spero possano aumentare anche grazie a questa intervista.

Lo Utah è nel bel mezzo di una zona molto grande vicina ma anche molto diversa dalla California. Siete circondati da Idaho, Wyoming, Colorado, New Mexico, Arizona e Nevada. Quali sono le principali cose importanti che possiamo dire riguardo gli Stati di questa zona? Tranne da Las Vegas, questi non sono gli Stati più conosciuti in Italia.

Questi Stati fanno parte del Far West, che Emilio Salgari (il cui ultimo manoscritto inedito era intitolato "Un massacro di Mormoni nello Utah") descrisse in alcuni suoi romanzi d'avventura. Come lo Utah, anche questi Stati hanno beneficiato della emigrazione degli europei nel corso del XIX secolo, che cercava occupazione nel settore minerario, della costruzione di strade, nell'allevamento e nell'agricoltura. Dal momento che una parte significativa della terra in questi Stati è di proprietà del Governo federale, questi territori hanno beneficiato di progetti finanziati a livello federale che pompano denaro nelle loro economie. Attualmente stanno sperimentando una crescita della popolazione per via dell'immigrazione di americani che provengono da est e persino dalla California, e come lo Utah stanno cercando di espandere la loro economia. Alcuni di questi Stati hanno fiorenti industrie sci (Sun Valley in Idaho, Jackson Hole nel Wyoming, Vail e Aspen in Colorado e Lake Tahoe nel Nevada), mentre altri (in particolare Arizona e New Mexico) attraggono gli "snowbirds", ovvero cittadini di Stati più a nord e/o più a est (o dal Canada) che cercano posti più caldi dove passare l'inverno.

Ci sono molti italiani in Utah e negli altri Stati circostanti? Ci sono associazioni o festival?

I primi italiani che si stabilirono in Utah erano mormoni convertiti. La chiesa mormone ha inviato missionari in Piemonte nel Regno di Sardegna a partire dal 1850. Diverse centinaia di valdesi che vivevano nelle Valli Valdesi (a circa 40 chilometri a ovest di Torino) si convertirono alla Chiesa mormone e circa la metà di loro emigrarono nello Utah tra il 1854 e il 1867. Questi italiani erano principalmente agricoltori e allevatori e si amalgamarono rapidamente nella società mormone. Il successivo flusso di immigrati italiani, arrivati in Utah dal 1880 al 1920, non venne per scopi religiosi, ma per cercare lavoro nelle miniere e nelle ferrovie. Alcuni di questi immigrati successivamente avviarono una propria attività come un negozio di alimentari, un ristoranti o negozi di sartoria su misura. Alla fine gli immigrati italiani istituirono organizzazioni fraterne, come la Italian American Civic League, la Stella d'America e The Friendly Club (che ora si chiama "Trentini"). Questi gruppi continuano a organizzare eventi durante tutto l'anno per celebrare il loro patrimonio culturale di origine italiana. Ci sono circa 60.000 abitanti dello Stato dello Utah che dichiarano la propria italianità e circa 3.000 di essi si sono stabiliti nello Stato negli ultimi 20 anni, per lavorare nel mondo accademico e anche nell'industria privata. Uno dei più celebri italiani nello Utah è Mario Capecchi, professore presso la University of Utah, che ha vinto il Premio Nobel 2007 per la Medicina.

Lo Utah è famoso per la sua grande comunità mormone. Quale rapporto c'è tra il popolo italiano, normalmente di religione cattolica, e la religione mormone? Ci sono Italiani convertiti alla fede mormone nel corso del tempo?

La situazione è molto diversa da quando nel 1936 il cardinale Eugenio Pacelli (futuro Papa Pio XII) visitò brevemente lo Utah e non fu accolto da alcuno dei rappresentanti della Chiesa mormone. Nel febbraio 2010 la Prima Presidenza (l'organo di Governo della Chiesa mormone) ha ospitato il cardinale Francis George, arcivescovo di Chicago e Presidente della Conferenza dei vescovi cattolici negli Stati Uniti. Il Cardinale George e il vescovo John C. Wester della Diocesi cattolica di Salt Lake City hanno visitato la sede della Chiesa mormone e il Cardinale ha tenuto un discorso alla Brigham Young University, in cui ha osservato che "dopo 180 anni di vita per lo più distante gli uni dagli altri, i cattolici e i mormoni hanno cominciato a considerarsi reciprocamente come partner affidabili". In effetti, la leadership della Chiesa cattolica in Utah e la Chiesa mormone hanno stabilito relazioni molto amichevoli e collaborano in programmi umanitari per gli immigrati, i rifugiati e le vittime di catastrofi naturali, oltre che su iniziative sociali e politiche e per promuovere la libertà religiosa. La maggior parte degli italiani in Utah sono cattolici, e anche se alcuni si sono convertiti alla Chiesa mormone, la comunità italiana nello Utah non ha alcun problema di convivenza fra le due religioni e le organizzazioni italiane nello Stato comprendono serenamente sia i cattolici che i mormoni. (Umberto Mucci - We the Italians /Inform)

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