ASSOCIAZIONI
A Roma dal 29 novembre al 1° dicembre
XVIII congresso delle
Acli Colf
“Il lavoro di cura nel
welfare che cambia. Antiche sapienze e nuova professione”
ROMA – “Il lavoro di cura nel welfare che cambia. Antiche
sapienze e nuova professione” è il tema della XVIII Assemblea
congressuale delle Acli Colf che si aprirà venerdì 29 novembre alle ore 15.30
presso Palazzo Altieri, Piazza del Gesù 49, a Roma con un seminario pubblico.I
lavori congressuali proseguiranno nelle giornate di sabato 30 novembre e
domenica 1 dicembre presso il Clar Hotel, Largo Lorenzo Mossa 4, Roma.
“La crisi e i cambiamenti nel welfare ci mostrano
l'importanza crescente del lavoro domestico - afferma Raffaella Maioni,
responsabile nazionale Acli Colf - Per questo oggi intendiamo approfondire le
questioni sociali, economiche e culturali che esso porta in sé”. “Le priorità –
spiega Maioni - sono: far emergere il lavoro domestico e di cura per promuovere
legalità e pieno riconoscimento dei diritti per la categoria; riconoscere al
lavoro di cura una nuova veste normativa e contrattuale; prevedere per la
famiglia/datore di lavoro meccanismi di sostegno al reddito, come l’intera
detraibilità del costo del lavoro di cura, e servizi idonei al suo fabbisogno,
investendo inoltre sulla formazione e sul riconoscimento del profilo
professionale per la categoria che porti ad ottenere una qualifica formale per
l’assistenza alla persona e che garantisca dignità e qualità al lavoro di cura
ed un maggiore collegamento tra il lavoro domestico con i servizi sociali
locali. Inoltre, la massiccia presenza di lavoratrici e lavoratori stranieri
nell’ambito dei servizi di cura ci obbliga a riflettere sui processi di integrazione
e sui legami di reciprocità tra Paesi di origine e di destinazione. Ciò impone
una riflessione sull’interdipendenza tra sistemi di welfare e le migrazioni,
affinché tale processo sia realmente sostenibile per i lavoratori che emigrano
e per le famiglie che rimangono, e non sia un vettore di aumento di
diseguaglianza e di precarietà sociale.Le Acli Colf continuano - conclude
Maioni - a promuovere e a sottolineare l’importanza di sostenere Reti della
cura, di riconoscere una qualifica professionale per tale lavoro e di
promuoverne la dignità, sempre attente ai vari aspetti di tale settore, da
quello contrattuale a quello relazionale, da quello formativo a quello
istituzionale”.
In base ai dati INPS sui rapporti di lavoro regolarmente
registrati, nel 2011 in Italia si contano oltre 881mila lavoratori impegnati
nel settore del lavoro domestico. Di questi l’80,3% (circa 707mila) è di
origine straniera (nel dettaglio, gli extracomunitari sono il 55,1%, circa
486mila), mentre i restanti 173mila lavoratori sono di origine italiana.
Rispetto alle mansioni svolte, ad oggi, non è possibile distinguere i
lavoratori per categoria contrattuale: non possiamo dunque stabilire – spiegano
le Acli Colf quanti sono i collaboratori familiari assunti come colf rispetto a
chi svolge il lavoro di assistenza alla persona.Nel 2001 i lavoratori del
settore erano circa 270mila. In un decennio il lavoro domestico è dunque
esploso, triplicando il numero di addetti al settore. A crescere sono stati
soprattutto i lavoratori stranieri: il loro numero è passato da circa139mila a
poco meno di 710mila. Anche per gli italiani si è registrato un aumento, seppur
minore (da 130 a 173mila unità). La Fondazione Leone Moressa conferma questo
trend di crescita degli stranieri e in misura minore degli italiani (+23,7%).
Tuttavia, tale crescita, tra il 2010 e il 2011, ha subito una battuta di
arresto e per la prima volta in tanti anni si è registrato un calo tra i
lavoratori stranieri (-5,2%); contrazione che non sembra riguardare i
lavoratori italiani, per i quali si l’aumento rilevato è stato del 3%.Dal punto
di vista dell’apporto economico, complessivamente, i lavoratori domestici
versano nelle casse dell’Inps 834 milioni di euro in contributi, di cui l’83,9%
deriva dal lavoro di colf e assistenti familiari di origine straniera (ca. 699
milioni di euro - Fondazione Leone Moressa).La spesa sostenuta dalle famiglie
per il lavoro domestico e di cura viene invece stimata intorno ai 9,8 miliardi
di euro annui (Pasquinelli, IRS Milano 2011); una cifra – concludono le Acli -
che equivale al risparmio dello Stato italiano per i servizi
socio-assistenziali e di sostegno alle famiglie.
I lavori congressuali si apriranno venerdì 29 novembre alle
ore 15 presso Palazzo Altieri , Piazza del Gesù, 49. Intervento di apertura di
Raffaella Maioni, responsabile nazionale Acli Colf. Seguirà una tavola
rotondamoderata da Fabrizio Benvignati, vicepresidente delegato Patronato Acli.
Concluderà Gianni Bottalico , presidente nazionale Acli. (Inform)
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