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venerdì 29 novembre 2013

Assemblea plenaria CGIE: Le relazioni delle Commissioni Continentali


ASSEMBLEA PLENARIA CGIE
Le relazioni delle Commissioni Continentali
Gli interventi dei vice segretari Lorenzo Losi (Europa e Nord America), Silvana Magione (Paesi Anglofoni Extraeuropei), Francisco Nardelli (America Latina) e Roberto Volpini (Consiglieri di nomina governativa)

ROMA – E’ stato il vicesegretario generale per l’Europa e l’Africa Nord Lorenzo Losi  ad aprire l’illustrazione delle relazioni delle Commissioni Continentali. Losi ha in primo segnalato il rischio che le prossime elezioni del Comites, a causa del nuovo sistema di voto, possano portare alle urne solo un numero limitato di connazionali. Un problema che, per il vice segretario generale, potrebbe essere in parte superato attraverso l’invito ai nostri connazionali in Europa a votare, alle prossime consultazioni in Europa, per i candidati in loco. Una scelta che consentirebbe di evitare la costituzione dei seggi presso i consolati e quindi di risparmiare risorse. Soldi che sarebbero reindirizzati ed utilizzati per la realizzazione di un gran numero di seggi per le elezioni dei Comites. Losi si è poi soffermato sulla razionalizzazione della rete consolare, un progetto su cui i rappresentanti delle nostre comunità vorrebbero essere consultati per limitare i disservizi, e sulla realtà della nuova emigrazione. Una contesto in piena espansione, composto non solo da giovani ricercatori ma anche da quarantenni e cinquantenni in cerca di lavoro, che sta assumendo proporzioni allarmanti e che dovrebbe chiamare i Comites ed il Cgie ad uno sforzo ulteriore. Losi ha infine parlato della necessità  di affrontare la nuova migrazione transazionale attraverso la creazione di un’agenzia per al mobilità che metta in atto iniziative di sostegno della cittadinanza europea.
Ha poi preso la parola il vice segretario generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei Silvana Mangione che ha sottolineato come a tutt’oggi nei contesti parlamentari siano presenti proposte di riforma contraddittorie che vanno dall’ipotesi di totale cancellazione della circoscrizione Estero, all’inserimento dei rappresentanti degli italiani nel mondo solo nel nuovo Senato delle autonomie a semplice manutenzione del voto all’estero. “Da un lato – ha spiegato la Mangione - ci si nega la rappresenta parlamentare a livello decisionale, dall’altro ci viene ripetuto come un mantra che si devono riformare Comites e Cgie perché esistono i parlamentari all’estero. … Su questo punto come Commissione chiediamo che prima si portino in porto le riforme Costituzionali e poi si riformino i Comites e il Cgie. Organi di rappresentanza il cui rinnovo dovrebbe avere luogo prima del secondo semestre del 2014, quando vi sarà la presidenza italiana dell’Ue”. Per quanto riguarda invece i costi del nuovo meccanismo di voto degli organi di rappresentanza dalla Mangione sono state chieste alcune precisazioni sulle spese relative alle precedenti tornate elettorali dei Comites e Cgie, all’introduzione del voto elettronico e l’invio delle lettere informative agli elettori per il cambiamento delle modalità di voto . Dalla Mangiane sono inoltre state sollecitate risposte sul numero dei seggi che verranno approntati per votare nei paesi extra europei, sugli indirizzi di posta elettronica dei nostri connazionali ad oggi raccolti e su eventuali rimborsi di viaggio per chi sceglierà di esprimere il suffragio non da remoto ma presso i seggi.  
Per quanto poi riguarda la costituzione dell’assemblea elettorale per l’elezione dei componenti esteri del Cgie la Mangione ha poi ricordato come la rete diplomatica italiana, “continui a procedere al censimento di associazioni che dovrebbero rispondere a criteri cogenti di presenza di precise percentuali di soci italiani a seconda dell’entità degli iscritti all’aire nelle diverse circoscrizioni consolari. Alle associazioni – spiega il vice segretario generale - si chiede di rilevare nomi dei soci, nonostante le locali leggi sulla privasi. Le associazioni devono registrarsi entro il 31 dicembre prossimo pena la non partecipazione alle elezioni del Cgie. Alla luce di queste difficoltà ad oggi la percentuale di registrazione delle associazioni è minima”. Dalla Mangione, per quanto riguarda la ristrutturazione della rete consolare, viene infine auspicata la ricerca di soluzioni alternative che consentano di risparmiare risorse, senza però chiudere importanti sedi consolari.   
Dal canto suo il vice segretario per l’America Latina Francisco Nardelli ha sottolineato come il crescente disinteresse dello Stato italiano verso le comunità all’estero finirà per estinguere il rapporto dei nostri connazionali  con la terra d’origine, proprio adesso che l’Italia ne ha più bisogno per potenziare l’internazionalizzazione delle proprie imprese in questo momento di crisi. Anche da Nardelli è stato evidenziato il rischio che il nuovo voto elettronico, per cui sarebbe stato necessario un percorso graduale di introduzione, finisca con il ridurre la partecipazione dei votanti. Per risolvere questa situazione, secondo Nardelli, sarebbe quindi opportuna la costituzione di un tavolo tecnico da parte del Mae con i consiglieri del Cgie per aree territoriali, al fine di arrivare al rinnovo dei Comites garantendo la partecipazione di tutti gli aventi diritto. Il vice segretario ha poi rilevato la necessità di riformare il sistema di rappresentanza degli italiani all’estero, purché però vengano salvaguardati i tre livelli dei Comites, del Cgie e dei parlamentari della circoscrizione Estero. Nardelli ha anche segnalato, oltre alla difficile situazione della rete consolare, la quasi paralisi degli enti gestori che operano in America Latina per la promozione della lingua e cultura italiana. Una situazione difficile resa ancora più complessa dalla riduzione degli insegnati di ruolo.  
E ‘ infine intervenuto il vice segretario generale del Cgie per i consiglieri di nomina governativa Roberto Volpini che ha ricordato come in Parlamento, fra i deputati ed i senatori e i consiglieri del Cgie, si sia svolto un confronto con pari dignità costituzionale che rafforza il ruolo del Consiglio Generale. Un dibattito che ha evidenziato proposte, da parte delle forze politiche, contraddittorie, basate perlopiù sulla giustificazione della mancanza di risorse, in cui i valori della cittadinanza e della partecipazione non hanno trovato risposte coerenti e capaci di sviluppare concretamente la loro praticabilità. “Teniamo allora ferma la rivendicazione sulla garanzia di questi diritti – ha continuato  Volpini – perché essi si possono esercitare in tutte e tre le forme di rappresentanza che noi abbiamo e soprattutto nelle forme di rappresentanza territoriali e parlamentare”.
“Noi non siamo contro il voto elettronico, - ha poi precisato Volpini affrontando la questione del nuovo regolamento per le elezioni dei Comites - ma siamo contrari a modalità di esercizio di voto precarie che non garantiscono lo sviluppo del senso di partecipazione attiva che si richiede ad ogni cittadino, ovunque esso risieda. In questo modo si rischia di miniare l’esistenza di questi organismi di rappresentanza che sono il luogo e la fonte della crescita politica della persona e delle collettività”. Dopo aver auspicato la creazione di un numero di seggi adeguato che consenta di avvicinare il cittadino al voto, Volpini  ha sollecitato l’impiego di idonee risorse per una corretta informazione dell’elettore sulle nuove modalità di voto.  Da Volpini è stata anche sottolineata l’esigenza sia di non ledere i diritti di piena cittadinanza della rappresentanza in parlamento degli italiani all’estero attraverso il cosi detto “voto dimezzato”, sia guardare in tutta la sua complessità la questione della razionalizzazione della rete consolare, tendendo presente che il consolato oltre ad essere erogatore di servizi  deve sostanziare “il ruolo dell’Italia per una politica economica, culturale  e sociale nel mondo globalizzato” . Per Volpini la rete consolare va inoltre inquadrata in un modo di fare sistema che valorizzi anche il contributo dei patronati e delle associazioni. (Goffredo Morgia /Inform)

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