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venerdì 29 novembre 2013

Il senatore Fausto Longo (Psi): Non chiudere il consolato di Recife


ITALIANI ALL’ESTERO
Il senatore Fausto Longo (Psi): Non chiudere il consolato di Recife
Basta ai tagli alla spesa in nome del spending review

ROMA - La nostra collettività in Brasile è particolarmente colpita dalla decisione del governo di chiudere il consolato di Recife, ha detto il sen. Fausto Longo (Psi), eletto nella ripartizione dell’America Meridionale. Come senatori eletti all’estero a breve presenteremo insieme una mozione al Senato contro la chiusura dei 13 consolati. La chiusura di quello di Recife è un errore politico macroscopico perché lascia senza servizi consolari la popolazione di ben otto Stati del Brasile privandoli di servizi essenziali e penalizzandoli. L’Italia che vuole tornare a ritrovare la crescita economica sguarnisce così, con la chiusura di Recife una zona di fortissimo interesse per la Fiat e per molte altre aziende italiane.
Con le chiusure - ha proseguito Longo - si priva la parte più dinamica della nostra economia, quella rivolta alla esportazione a nuove difficoltà nel momento che li si priva del necessario sostegno in termini di  assistenza, impulso e promozione. La comunità italiana in Brasile tutta deve essere unita nel  mobilitarsi contro questa illogica decisione. Di fronte a decisioni, che colpiscono tutti è auspicabile si eviti il facile quanto improduttivo  esercizio dello scarico di responsabilità  e che , al contrario soprattutto da parte di chi intende impegnarsi, si sviluppi l’iniziativa verso il governo a sostegno della permanenza del consolato di Recife.
Il governo si  è assunto tutta la responsabilità per la chiusura dei consolati motivata soltanto da ragioni di risparmio nella spesa pubblica. E’ grave che non solo non si investa nel futuro del paese ma si faccia decidere le chiusure dei consolati al commissario per la spending review che lo ha annunciato rendendo noto il suo programma di tagli alla spesa pubblica.
Tutto ciò avviene mentre nel bilancio di previsione del Mae non si è messa mano a sufficienza sulle spese per le indennità e per i ruoli, per  beni mobili della struttura centrale, per un pulviscolo di associazioni, tagliando di gran lunga sui capitoli di più diretto interesse per le nostre comunità. La decisione sulla chiusura dei consolati non può essere calata sui cittadini italiani dell’estero come un fatto burocratico - ha concluso il senatore Fausto Longo -. Ognuno si deve assumere le sue responsabilità. (Inform)

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