CINEMA ITALIANO NEL MONDO
“Terramatta”, il film protagonista
a Los Angeles e in Australia
Agli incontri in
Australia anche Roberto Nobile, Chiara Ottaviano, Luca Ricci e Giovanni Rabito
ROMA - Un vero e proprio “giro del
mondo” quello che il film di Costanza Quatriglio sta facendo in questi ultimi
tempi. Sceneggiato e prodotto da Chiara Ottaviano per Cliomedia Officina
in coproduzione con Cinecittà Luce, “Terramatta. Il Novecento Italiano di
Vincenzo Rabito analfabeta siciliano” è stato proiettato a Los Angeles
nell’ambito del festival “Cinema Italian Style”, promosso da Cinecittà Luce e
American Cinematheque con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura e del
Ministero per i Beni e le Attività culturali - Direzione generale per il
Cinema. Dopo la prima mondiale al Festival del Cinema di Venezia lo scorso
anno, e numerose proiezioni in Italia e all’estero, Terramatta è
stato inserito nel nutrito programma allestito in occasione delle celebrazioni
dell’Anno della Cultura italiana negli Stati Uniti che ha visto protagoniste le
migliori voci del nostro panorama culturale in tutte le sue espressioni.
Ora, senza neanche una sosta, Terramatta, “un
film che mancava nel nostro Paese smemorato” (Il Messaggero), si appresta a
conquistare anche il pubblico australiano grazie ad una serie di proiezioni
organizzate da Università, Istituti di Cultura e dall’ACIS (Australasian Centre
for Italian Studies). “Sono molto felice per l’interesse e l’attenzione che
continua a crescere intorno a Terramatta sia in Italia
sia all’estero a più di un anno dalla sua prima visione a Venezia”, ha
dichiarato Chiara Ottaviano alla vigilia della partenza per l’Australia dove
prenderà parte, oltre alle varie serate di presentazione del film, al
Congresso di Adelaide dell’ACIS, l’associazione che riunisce gli studiosi
australiani e asiatici interessati alla storia e alla cultura italiana.
“Coglierò questa occasione anche per fare conoscere il nuovo progetto a
cui tengo molto, l’Archivio degli Iblei, anch’esso ispirato dalla lettura di
Rabito”. Con questo Archivio, Chiara Ottaviano intende valorizzare il
patrimonio artistico e storico degli Iblei a cui si può collaborare attraverso
il sito www.archiviodegliiblei.itcondividendo foto,
documenti, ricordi affinché questo patrimonio abbia una visibilità oltre i
confini nazionali.
Vincenzo Rabito, nato a Chiaromonte
Gulfi (Ragusa) nel 1899, ha raccolto le sue “avventure” in 1027 pagine, perché
“se all'uomo in questa vita non ci incontro aventure, non ave niente
darracontare”. A dar vita al film, sono proprio le immagini di queste
pagine, ben strette tra spirali d’acciaio e spago, come per timore che quelle
parole “che hanno inventato una nuova lingua” avessero anche il potere, la
forza di scappare via. Una sorta di Omero dei nostri giorni, Vincenzo Rabito,
contadino, soldato, carpentiere ma soprattutto “scrittore”, visto che ha
raccontato quasi un secolo di vita. Scrittore… che ha imparato a leggere sui
libri di scuola della sorella, e poi l’opera dei Pupi e “il libro del Querino
il Meschino”, e a 30 anni ha conquistato la licenza elementare “che mi ha
parso un sogno”. Vincenzo Rabito è morto nel 1981 e le sue memorie sono
diventate un sorprendente caso letterario, tanto da essere premiate nel 2000 al
concorso diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano e pubblicate nel 2007 da
Einaudi.
Dal libro, è nato il film Terramatta che
ha ottenuto diversi riconoscimenti, a partire dal Nastro d’Argento (assegnato
dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografico Italiani, è il più antico
premio cinematografico del mondo preceduto solo dall'Academy Award) come
miglior documentario nel 2013. Alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia ha
vinto il Premio “Civitas Vitae”. E poi ancora, il “Film della critica”, l’Efebo
d’argento, il “Premio Federico II” e il “Premio Bufalino. L'enfant du paradis”.
Riconoscimenti anche all’estero, definito “l’opera più personale, originale e
ambiziosa”, al Festival del Cinema di Madrid ha ottenuto il Primo Premio nella
sezione documentari.
E’ grazie a Giovanni Rabito, figlio di
Vincenzo, che il manoscritto è diventato prima un libro e poi il film. Giovanni
ha portato con sé, a Bologna, quelle pagine piene di parole e punteggiatura,
scolpite nella carta con tutti i colori disponibili del nastro della Olivetti,
per farle leggere, consapevole, forse, di essere al cospetto di un patrimonio
di memorie da dover condividere. Vincenzo non ha mai chiesto che fine avessero
fatto i suoi ricordi. Ed imperterrito, ha ricominciato a scrivere. La stessa,
identica storia, le stesse identiche “cose che mi avevino incontrato in vita
mia”.
Nel film, le parole di Rabito si
trasformano in “immagini”, come a voler concretizzare quei ricordi resi
immortali all’insaputa di tutti. Ricordi portati alla luce nel chiuso di una
stanza, scanditi solo dal suono dei tasti dell’Olivetti. E a dare vita alle
parole di Rabito, ad amplificarne le emozioni, il dolore e la felicità, la voce
di Roberto Nobile. Di origini ragusane, Roberto Nobile è uno dei volti più
apprezzati del nostro cinema (ha lavorato con registi come Pupi Avati,
Tornatore, Nanni Moretti, Rob Marshall), del teatro e della televisione (La
Piovra, Don Matteo, Nero Wolfe e Una grande famiglia), è lui il
giornalista Nicolò Zito, amico del Commissario Montalbano. Parola dopo parola,
la voce di Roberto Nobile accompagna lo spettatore nel racconto “della bella
vita che ho fatto. Il sottoscritto Vincenzo Rabito…”.
Il primo degli incontri in programma in
Australia si svolgerà a Melbourne il prossimo 3 dicembre all’Istituto Italiano
di cultura, seguiranno gli eventi del 4 e 5 dicembre ad Adelaide; ultima
proiezione di Terramatta il 9 dicembre all’Istituto Italiano
di Cultura a Sydney. Ad Adelaide numerosi i relatori che interverranno sul caso
editoriale e cinematografico diTerramatta. Alle diverse presentazioni e
al convegno di Adelaide, oltre a Chiara Ottaviano, saranno presenti anche
Roberto Nobile, Luca Ricci, che con Evelina Santangelo ha curato l’edizione del
volume Einaudi, e Giovanni Rabito, ultimo dei tre figli di Vincenzo. Alla
proiezione di Sydney parteciperanno il senatore Francesco Giacobbe, eletto
nella circoscrizione Estero, e la linguista Antonia Rubino, Capo del
dipartimento di italianistica all’Università di Sydney. (Giovanna
Chiarilli -Inform)
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