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giovedì 28 novembre 2013

Gli interventi dei parlamentari presenti ai lavori del Cgie

ASSEMBLEA PLENARIA CGIE
Gli interventi dei parlamentari presenti ai lavori del Cgie

Hanno partecipato alla sessione Porta (Pd – presidente del Comitato sugli italiani all’estero e la promozione del sistema Paese della Camera), Nissoli (Sc) e La Marca (Pd) - ripartizione America settentrionale e centrale, Farina (Pd) e Tacconi (M5S) – ripartizione Europa, Zin (Maie – ripartizione America meridionale) e Centemero (Fi). Tra gli ospiti Roberto Menia, segretario generale del Ctim

ROMA – Numerosi i parlamentari intervenuti alla prima mattinata di lavori dell’assemblea plenaria del Cgie, alla Farnesina.

Ha sottolineato l’importanza dell’incontro avvenuto alla Camera tra i consiglieri e il Comitato sugli italiani all’estero e la promozione del sistema Paese, Fabio Porta, presidente del Comitato e deputato eletto per il Pd nella ripartizione America meridionale, evidenziando “l’apertura di credito dimostrata in questa occasione dai parlamentari, in particolare alcuni dei componenti delle Commissioni, come quella Affari costituzionali, che si occupano direttamente delle questioni più affrontate nel corso di questa settimana”. Porta ha spiegato anche come il lunedì non sia giorno facile per i lavori parlamentari, per cui ritiene apprezzabile ed importante la nutrita presenza dei colleghi intervenuti alla Sala del Mappamondo. Tornando alla questione della rappresentanza parlamentare degli italiani all’estero, “sono convinto che gli eletti della circoscrizione Estero debbano restare in entrambe le Camere – afferma l’esponente democratico – e che, come ricordato dalla rappresentate delle Regioni, Silvia Bartolini, nell’incontro avuto, il sistema di rappresentanza si tenga tutto insieme: se uno solo dei suoi elementi dovesse cadere, tutto il sistema sarebbe compromesso e dobbiamo lavorare affinché questo non avvenga”. Per Porta risulta quindi “essenziale la messa in sicurezza dell’esercizio di voto all’estero”, come riconosciuto dal presidente della Commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, nel corso dell’incontro di martedì con il Cgie, sostenendo l’opportunità di ripresentare una proposta di legge in proposito. “È necessario ora rilanciare la rappresentanza a partire dalle elezioni per il rinnovo dei Comites – afferma Porta, che auspica che l’incremento dei fondi destinati a questo capitolo di spesa (vedi anche Inform di ieri:http://www.comunicazioneinform.blogspot.it/2013/11/assemblea-plenaria-cgie-la-relazione-di.html) possano consentire l’allestimento di un numero maggiore di seggi e l’invio delle credenziali necessarie al voto da remoto a tutti i connazionali chiamati al rinnovo.

Tra gli eletti nella ripartizione America settentrionale e centrale sono intervenute Angela Fucsia Fitzgerald Nissoli (Sc), che ha salutato i presenti e ribadito la sua disponibilità all’ascolto delle problematiche avvertite dai connazionali all’estero, e Francesca La Marca (Pd), che ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal Cgie nella tutela dei diritti e degli interessi dei connazionali. Anche per La Marca la priorità resta la tutela e la promozione dei diritti di cittadinanza, già richiamata nella relazione del segretario generale del Cgie, Elio Carozza (vedi anche Inform di ieri:http://www.comunicazioneinform.blogspot.it/2013/11/assemblea-plenaria-cgie-stamani-il-via.html), tutela che va ribadita con l’esercizio di voto per corrispondenza per il rinnovo dei Comites e con la difesa della rappresentanza parlamentare della circoscrizione Estero. “Il mio impegno – ha concluso La Marca - sarà quello di cogliere ogni occasione in Parlamento, in stretto collegamento con gli altri eletti all’estero, di qualunque orientamento politico, per rivendicare i diritti di cittadinanza e di utilizzare ogni contatto con gli elettori della sua ripartizione per sviluppare tra tutti i cittadini italiani che vivono lontani dal Paese la solidarietà dei diritti”.

Apprezzamento per la relazione del vice ministro agli Esteri con delega alle politiche per gli italiani nel mondo Bruno Archi è stato espresso da Elena Centemero (Fi), componente della Commissione Affari costituzionali e della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, che ha ribadito la necessità di “una riforma costituzionale finalizzata all’ammodernamento dello Stato” “senza deroghe ai principi costituzionali in vigore” e assicurato il sostegno del suo partito alla presenza degli eletti all’estero in Parlamento. Centemero ha poi ricordato i lavori svolti in Commissione sulle norme che regolano il riacquisto della cittadinanza italiana e ribadito l’impegno di intervento sul sistema di promozione della lingua e cultura italiana. Per il Movimento 5 Stelle è intervenuto Alessio Tacconi, eletto nella ripartizione Europa, che ha espresso apprezzamento per l’impegno del Cgie e assicurato l’attenzione del movimento alle questioni che più preoccupano l’assemblea: la paritaria partecipazione degli italiani all’estero alla politica italiana, il mantenimento della rete consolare, la promozione della lingua e il ruolo delle collettività per l’internazionalizzazione del Paese. “Siamo all’opposizione, ma in linea con le vostre preoccupazioni – ha affermato Tacconi, - le vostre istanze sono anche le nostre”. Gianni Farina, deputato del Pd eletto nella ripartizione Europa, ha parlato di “disastro del disimpegno italiano nel mondo”, “mancanza di memoria, irresponsabilità con cui si è cercato di smantellare la rete democratica costruita e la ricchezza associativa e democratica che ne è stata la base, il pilastro su cui innalzare la bandiera dei diritti, del riconoscimento e della valorizzazione dello straordinario patrimonio italiano nel mondo”. L’esponente democratico richiama l’importanza di un rapido rinnovo di organismi come i Comites, “gli iscritti all’Aire sono in continua crescita – aggiunge – e hanno superato la soglia dei 4.5 milioni, il retroterra emigratorio del nostro Paese – 60 milioni di oriundi – rappresenta un unicum nel panorama mondiale e una straordinaria possibilità di relazioni e di sostegno all’internazionalizzazione”. Per una serie di interventi in “campi strategici come la cultura, l’informazione, la solidarietà verso i connazionali”, ma non solo, Farina richiama l’opportunità di istituire una Commissione parlamentare bicamerale sulle migrazioni italiane, opportunità da lui sostenuta con un’apposita proposta di legge, anche in considerazione del “progressivo accentuarsi dei flussi migratori in entrata e in uscita dall’Italia”. Tornando al rinnovo dei Comites, Farina ritiene opportuna l’indicazione “di una consultazione temporale prolungata”, cui deve concorrere, per il sostegno alla partecipazione, “il protagonismo delle organizzazione democratiche italiane, la loro mobilitazione affinché i connazionali si rechino il più possibile ai seggi e nel corso del tempo previsto al voto”. A questo rinnovo dovrà seguire quello del Cgie, “perché sia propositivo, di impulso e aiuto in un periodo così complesso”. Per quanto riguarda, infine, l’esercizio di voto all’estero, Farina teme che la tanto dibattuta riforma dello Stato non vedrà luce in questa legislatura. “Tutto deve essere fatto – conclude - per assicurare la sicurezza e la validità della partecipazione democratica, per esempio modificando gli attuali collegi continentali con l’istituzioni di collegi uninominali, sufficientemente ristretti per poter svolgere la funzione di rappresentante del popolo, oltre che quello di rappresentante della Repubblica”. Interviene anche il sentore Claudio Zin, eletto per il Maie nella ripartizione America meridionale, che segnala come le risorse recuperate nella Legge di stabilità al Senato per le politiche rivolte ai connazionali nel mondo (vedi anche Inform del 25 novembre:http://comunicazioneinform.blogspot.it/2013/11/si-della-commissione-bilancio-del.html) siano il frutto del lavoro congiunto di tutti i senatori eletti all’estero.

Da segnalare anche l’intervento di Roberto Menia, parlamentare di lungo corso e ora segretario generale del Comitato tricolore per gli Italiani nel Mondo, pessimista sull’effettiva realizzazione in questa legislatura di una compiuta riforma costituzionale. “Nelle comunità italiane all’estero c’è il timore che si possa intervenire sulla vicenda dell’esercizio di voto all’estero e della circoscrizione Estero andando a comprimere diritti acquisiti – afferma Menia, - ma non dobbiamo dimenticare la discutibilità di alcuni di questi rappresentanti e i dubbi sollevati dalle modalità di voto attualmente in vigore”. Per il segretario del Ctim è quindi auspicabile intervenire su queste ultime “senza rinunciare la principio costituzionale” alla loro base. “Siamo inoltre preoccupati per gli effetti della vistosa spending review, che incide su aspetti fondamentali della proiezione italiana all’estero. Tagliare sui corsi di lingua e cultura e sulla rete consolare è il suicidio della nostra capacità di proiezione all’estero – conclude Menia, che sollecita a più profonde riflessioni sui modelli migratori in evoluzione, con l’Italia che diviene sempre più meta di flussi provenienti dalla sponda sud del Mediterraneo e torna ad essere comunque terra di emigrazione. (Viviana Pansa – Inform)


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