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lunedì 1 luglio 2013

Ballarin (ANVGD) sull’entrata della Croazia nell’Unione Europea

ASSOCIAZIONI
Ballarin (ANVGD) sull’entrata della Croazia nell’Unione Europea

“L’adesione della Croazia agli standard giuridici dell’Unione europea agevolerà anche la tutela delle comunità italiane rimaste in Istria, Fiume e Dalmazia e il riconoscimento dei molti diritti degli esuli, oggetto tuttora di trattative bilaterali”

ROMA – “Per gli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati l’entrata della Croazia nell’Unione Europea rappresenta un evento storicamente e giuridicamente positivo, perché cancella l’ultima frontiera che separava dall’Europa le loro terre natali e che all’Europa occidentale sono sempre appartenute culturalmente fin dalle epoche più antiche”. Lo scrive in una nota il presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) Antonio Ballarin.

“Si chiude così definitivamente –prosegue Ballarin - un ciclo nefasto di odi e di inimicizie, che per il popolo istriano, fiumano e dalmata ha trovato il suo culmine nei massacri delle Foibe, nell’oppressione del regime di Tito, nell’esodo di 350.000 italiani, svuotando del 90% una regione pacificamente abitata da millenni dalla sua popolazione autoctona. La caduta di quest’ultima frontiera riporta nel grembo delle nazioni europee anche le terre ex italiane ed ex veneziane, che il trattato di pace del 1947 aveva tolto alla madrepatria. L’ingresso del 28° Paese in UE rinsalda, inoltre, i rapporti cordiali tra Italia e Croazia, che si sono aperti con la conquista dell’indipendenza di questa antica nazione.

Nell’ultimo ventennio – ricorda Ballarin - i rapporti tra gli esuli italiani e le terre d’origine dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia si sono gradualmente intensificati, vincendo un’eredità di conflitti e di violazioni dei diritti dell’uomo. Ne sono testimonianza non solo i molti raduni che sempre più frequentemente avvengono tra esuli e membri delle comunità nazionali italiane in suolo istriano e dalmata, ma anche gli incontri del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con i Presidenti croato e sloveno, cui le Associazioni degli Esuli hanno dato il loro contributo, nella consapevolezza del dovere di costruire un avvenire migliore per tutti i popoli di queste regioni plurali, nel rispetto delle diversità e nella laboriosa ricostruzione di una comune identità ed una nobile civiltà. In questo spirito di nuova amicizia – conclude Ballarin- l’adesione della Croazia agli standard giuridici dell’Unione europea agevolerà anche la tutela delle comunità italiane rimaste in Istria, Fiume e Dalmazia e il riconoscimento dei molti diritti degli esuli, oggetto tuttora di trattative bilaterali”. (Inform)

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