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martedì 23 luglio 2013

Considerazioni e sottolineature del coordinatore Graziano Del Treppo


ITALIANI ALL’ESTERO

A proposito della riunione dell’Intercomites Francia 

Considerazioni e sottolineature del coordinatore Graziano Del Treppo

 

CHAMBERY- La riunione che ho organizzato, nella mia veste di coordinatore del Comitato dei Presidenti dei Comites, si è svolta a Lione e devo dire che è stata densa e utile. Nel resoconto i vari temi che sono stati trattati (resoconto della riunione in questo numero Inform, ndr)
 

Mi permetto di sottolineare alcuni punti che sono stati maggiormente sentiti dai Presidenti e dai presenti: le nostre riunioni infatti non sono mai “a porte chiuse”. Ho sempre cercato infatti non solo di convocare le nostre riunioni decentrate in varie zone della Francia  per consentire a noi di conoscere le diverse realtà della presenza italiana in Francia e per dare visibilità al Comites ospitante (con la presenza o la visita o addirittura il ricevimento nei loro locali da parte delle autorità francesi e con conferenze stampa laddove era possibile), ma anche ho sempre voluto che le associazioni e i connazionali siano invitati alle nostre riunioni.


L’IMU.Questa riunione di Lione ha rivelato la fortissima reazione dei presenti di fronte alle modalità dell’Imposta Municipale Unica per i residenti all’estero: non sto ad elencarne i motivi ormai ben noti a tutti, ma devo dire che è stato veramente un punto forte che tutti noi sentiamo come una profonda e, al momento in cui tale IMU è stata istituita, veramente inattesa, ingiustizia. Dopo gli anni “ICI” (dal 2008 in poi, perche “prima” c’era il riconoscimento della casa in Italia “non locata ecc.” come prima casa)  speravamo sinceramente che l’imposizione dell’IMU portasse un carattere di “equità” per noi residenti all’estero…

Le campagne di controllo reddituale dell’INPS per i pensionati residenti all’estero.

Anche questo punto ha provocato forti reazioni, non per il fatto che l’Inps sia obbligato ad effettuare tali controlli, ma per come viene condotta (ogni anno) questa campagna. Riteniamo tutti che lo stile delle lettere dell’Inps rivela un’assenza totale di conoscenza del mondo degli Italiani all’estero e in particolare degli anziani. Molti Presidenti dei Comites hanno addirittura parlato di toni vessatori, di mancanza, al limite del subdolo, di chiarezza. Gli stessi moduli inoltre meriterebbero di essere semplificati.Questi due punti sono stati quelli che hanno provocato le reazioni più numerose e più forti, anche se altri punti sono stati frutto di riflessioni profonde.
 

Voglio in particolare sottolineare un altro punto, di cui mi permetto di rivendicare l’iniziativa.
 

La nostra riunione Intercomites Francia è stata anche l’occasione per un momento solo apparentemente tecnico: la presentazione della Convenzione fiscale franco-italiana per evitare le doppie imposizioni. Avendo avuto l’occasione di approfondire da tempo gli aspetti fiscali in particolare per chi lavora e per i pensionati ho presentato i contenuti della Convenzione.


Mi è parso utile se non indispensabile che i Presidenti dei Comites abbiano una conoscenza di questa Convenzione che tocca da vicino moltissimi nostri connazionali. I punti che ho sviluppato di più sono stati  appunto i redditi da lavoro (esempio per i frontalieri) e i redditi da pensione.


Su questo ultimo aspetto la riunione Intercomites Francia ha rilevato che la Convenzione presenta aspetti di poca chiarezza e in realtà, checché ne abbiano detto i governi precedenti (interrogati in particolare da Franco Narducci, dichiaratosi sempre insoddisfatto delle loro risposte…), presta il fianco all’accusa di doppia imposizione, che è proprio ciò che si vuole evitare!
 

Infatti la pensione Inps percepita da un residente in Francia : è sottoposta al fisco italiano alla fonte (secondo il sistema di imposizione italiano) ed è sottoposta obbligatoriamente al fisco dal Paese di residenza!


Per evitare la doppia imposizione la Convenzione prevede che la Francia conceda un “credito d’imposta” (che spesso per ‘ignoranza’ dei funzionari francesi non concede!).  Ma anche quando tale credito d’imposta, calcolato secondo il sistema di imposizione francese, viene concesso, non compensa l’imposizione italiana. Esempio: se l’Italia trattiene alla fonte 100, il credito d’imposta francese può essere di 40 o 50!


Un’ultima cosa: i pensionati italiani residenti in Germania hanno una Convenzione fiscale simile (ma non identica) e l’Italia li esonera totalmente dall’imposta alla fonte. Sono imponibili solo in Germania. Non c’è una discriminazione? L’Italia tratta in modo diverso i suoi cittadini a seconda del Paese di residenza? (Graziano Del Treppo*-Inform)

*Presidente del Comites di Chambery e coordinatore del Comitato dei Presidenti dei Comites di Francia. Del Treppo è anche consulente Inas Cisl

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