ITALIANI ALL’ESTERO
A proposito della riunione
dell’Intercomites Francia
Considerazioni
e sottolineature del coordinatore Graziano Del Treppo
CHAMBERY- La riunione che ho organizzato, nella mia veste di
coordinatore del Comitato dei Presidenti dei Comites, si è svolta a Lione e
devo dire che è stata densa e utile. Nel resoconto i vari temi che sono stati
trattati (resoconto della riunione in questo numero Inform, ndr)
Mi permetto di sottolineare alcuni punti che sono stati maggiormente
sentiti dai Presidenti e dai presenti: le nostre riunioni infatti non sono mai
“a porte chiuse”. Ho sempre cercato infatti non solo di convocare le nostre
riunioni decentrate in varie zone della Francia per consentire a noi di
conoscere le diverse realtà della presenza italiana in Francia e per dare
visibilità al Comites ospitante (con la presenza o la visita o addirittura il
ricevimento nei loro locali da parte delle autorità francesi e con conferenze
stampa laddove era possibile), ma anche ho sempre voluto che le associazioni e
i connazionali siano invitati alle nostre riunioni.
L’IMU.Questa riunione di Lione ha rivelato la fortissima
reazione dei presenti di fronte alle modalità dell’Imposta Municipale Unica per
i residenti all’estero: non sto ad elencarne i motivi ormai ben noti a tutti,
ma devo dire che è stato veramente un punto forte che tutti noi sentiamo come
una profonda e, al momento in cui tale IMU è stata istituita, veramente
inattesa, ingiustizia. Dopo gli anni “ICI” (dal 2008 in poi, perche “prima”
c’era il riconoscimento della casa in Italia “non locata ecc.” come prima
casa) speravamo sinceramente che l’imposizione dell’IMU portasse un
carattere di “equità” per noi residenti all’estero…
Le campagne di controllo reddituale dell’INPS per i pensionati
residenti all’estero.
Anche questo punto ha provocato forti reazioni, non per il fatto che
l’Inps sia obbligato ad effettuare tali controlli, ma per come viene condotta
(ogni anno) questa campagna. Riteniamo tutti che lo stile delle lettere
dell’Inps rivela un’assenza totale di conoscenza del mondo degli Italiani
all’estero e in particolare degli anziani. Molti Presidenti dei Comites hanno
addirittura parlato di toni vessatori, di mancanza, al limite del subdolo, di
chiarezza. Gli stessi moduli inoltre meriterebbero di essere
semplificati.Questi due punti sono stati quelli che hanno provocato le reazioni
più numerose e più forti, anche se altri punti sono stati frutto di riflessioni
profonde.
Voglio in particolare sottolineare un altro punto, di cui mi permetto
di rivendicare l’iniziativa.
La nostra riunione Intercomites Francia è stata anche l’occasione per
un momento solo apparentemente tecnico: la presentazione della Convenzione
fiscale franco-italiana per evitare le doppie imposizioni. Avendo avuto
l’occasione di approfondire da tempo gli aspetti fiscali in particolare per chi
lavora e per i pensionati ho presentato i contenuti della Convenzione.
Mi è parso utile se non indispensabile che i Presidenti dei Comites
abbiano una conoscenza di questa Convenzione che tocca da vicino moltissimi
nostri connazionali. I punti che ho sviluppato di più sono stati appunto
i redditi da lavoro (esempio per i frontalieri) e i redditi da pensione.
Su questo ultimo aspetto la riunione Intercomites Francia ha rilevato
che la Convenzione presenta aspetti di poca chiarezza e in realtà, checché ne
abbiano detto i governi precedenti (interrogati in particolare da Franco
Narducci, dichiaratosi sempre insoddisfatto delle loro risposte…), presta il
fianco all’accusa di doppia imposizione, che è proprio ciò che si vuole
evitare!
Infatti la pensione Inps percepita da un residente in Francia : è
sottoposta al fisco italiano alla fonte (secondo il sistema di imposizione
italiano) ed è sottoposta obbligatoriamente al fisco dal Paese di residenza!
Per evitare la doppia imposizione la Convenzione prevede che la
Francia conceda un “credito d’imposta” (che spesso per ‘ignoranza’ dei
funzionari francesi non concede!). Ma anche quando tale credito
d’imposta, calcolato secondo il sistema di imposizione francese, viene
concesso, non compensa l’imposizione italiana. Esempio: se l’Italia trattiene
alla fonte 100, il credito d’imposta francese può essere di 40 o 50!
Un’ultima cosa: i pensionati italiani residenti in Germania hanno una
Convenzione fiscale simile (ma non identica) e l’Italia li esonera totalmente
dall’imposta alla fonte. Sono imponibili solo in Germania. Non c’è una
discriminazione? L’Italia tratta in modo diverso i suoi cittadini a seconda del
Paese di residenza? (Graziano Del Treppo*-Inform)
*Presidente del Comites di Chambery e coordinatore del Comitato dei
Presidenti dei Comites di Francia. Del Treppo è anche consulente Inas Cisl
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