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lunedì 8 luglio 2013

Il ministro degli Esteri Bonino rilancia diplomazia per la crescita - In Kuwait ed Oman, più rapporti commerciali e partnership

PAESI DEL GOLFO
Il ministro degli Esteri Bonino rilancia diplomazia per la crescita - In Kuwait ed Oman, più rapporti commerciali e partnership

ROMA - Il rilancio della diplomazia per la crescita nella cornice dell’attualità politica internazionale: è il senso della missione del ministro degli Esteri Emma Bonino nel Kuwait e nell’Oman, due paesi strategici del Golfo. Dai vertici della Kuwait Petroleum Corporation (Kpc), dopo i colloqui del ministro con i dirigenti kuwaitiani e successivamente con il presidente della Kpc, Nizar Mohammad al-Asani, arrivano buone notizie per l'Italia forte degli “eccellenti” rapporti bilaterali che tutti - politici, petrolieri e manager - hanno tenuto a ribadire.

Disponibilità ad aumentare gli investimenti

La Kcp, dall'alto dei suoi 4 milioni di barili di greggio al giorno previsti per il 2020, è disponibile a incrementare gli investimenti in Italia, ad accrescere la partnership con aziende italiane anche in termini di scambi di tecnologia e formazione professionale e di aprire anche al gas. Lo ha detto Nizar Mohammad al-Asani, presidente della holding,Kpc, i cui asset valgono in totale 86 miliardi di dollari e che valuta le entrate annue in 104 miliardi di dollari. Musica per le orecchie della folta delegazione di imprenditori al seguito del capo della diplomazia italiana. La presenza della Kpc in Italia è già cospicua: è il terzo operatore con 2.838 stazioni di servizio e l'11% della quota di mercato.

Commercio ponte per la pace

A Mascate, la capitale omanita, il ministro Bonino, nell’aprire i lavori della quarta Commissione mista tra Italia ed Oman, ha detto che “il commercio è un ponte per la pace, un alleato naturale della diplomazia, un investimento che ogni governo dovrebbe fare”. Bonino ha sottolineato che l'interscambio con l'Oman è cresciuto nel corso dell'ultimo anno di oltre il 20%, raggiungendo 330 milioni di euro, ma, ha detto, “la nostra partnership economica rimane ancora al di sotto delle sue potenzialità. C'è spazio per miglioramenti in molti settori”. E ha citato infrastrutture, formazione, cooperazione culturale, turismo, ambiente.

Modello per l’intera regione

Il capo della diplomazia italiana, rivolgendosi al segretario generale del ministero degli Esteri omanita, Sayyid Badr Bin Hamad Al Busaidi, ha aggiunto che “Oman e Italia possono definire e realizzare insieme un'ambiziosa strategia che potrebbe divenire un modello per l'intera regione. Questo modello dovrebbe consistere di scambi commerciali più aperti, maggiori investimenti, maggiori progetti concreti e più scambi culturali. E dovrebbe essere la base per la promozione del dialogo e la condivisione dei valori del pluralismo e del rispetto della diversità”.

La situazione in Egitto

Nei colloqui con il vertice politico-istituzionale del Kuwait e dell’Oman sono emersi i “dossier” dell’attualità internazionale. Per l’Egitto l’unica via d’uscita rimane “un processo politico inclusivo e aperto alla concreta partecipazione di tutte le forze politiche”, ha detto Bonino, incontrando i dirigenti kuwaitiani (l'emiro Sabah al-Ahmad al-Sabah, il premier Jabir al-Mubarak al-Sabah, il ministro degli Esteri Sabah al-Khalid al-Sabah). Bonino ha ribadito, alla vigilia della riunione europea di Vilnius in cui si parlerà proprio della crisi egiziana, che “non è mai un buon giorno quando i militari prendono il potere” e che il Paese “ha bisogno di ritornare alla normalità evitando arresti arbitrari e assicurando un regolare processo alle persone arrestate''. In Oman, il ministro ha ribadito che l'Italia apprezza la “posizione di leadership” del Paese del Golfo, “che incoraggia il pluralismo e il rispetto per la diversità, promuove il dialogo con i vicini e contribuisce alla stabilità in uno scenario regionale complesso”. (Inform)

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