TUTELA SANITARIA DEGLI IMMIGRATI
Una Medaglia d’Oro di “denuncia”
In occasione della cerimonia di conferimento della
Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica, assegnatale dal Capo dello
Stato, la Caritas di Roma fa appello per una pronta applicazione dell'Accordo
Stato-Regioni in tutta Italia sulla tutela sanitaria degli immigrati a partire
dal diritto di ogni minore ad avere il suo pediatra
ROMA - “Un riconoscimento a chi da
anni è impegnato per la tutela del diritto alla salute e una denuncia affinché
le istituzioni garantiscano quelle prestazioni sanitarie fondamentali, in
primis l’assistenza pediatrica di base a tutti i bambini, anche se figli di immigrati
irregolari, anche se residenti in insediamenti spontanei come molti rom”. È
l’appello lanciato oggi dal direttore della Caritas diocesana di Roma,
monsignor Enrico Feroci, in occasione della cerimonia di conferimento alla
Caritas della Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica.
Il direttore della Caritas romana,
espressione della Chiesa di Roma nella pastorale della carità, sollecita
l’applicazione dell'Accordo proposto dal Ministero della Salute e ratificato
dalla Conferenza Stato Regioni del 20 dicembre 2012 in materia di tutela
sanitaria degli immigrati in tutta Italia, a partire del diritto di ogni minore
ad avere le cure di un pediatra.
La Caritas di Roma, quale
promotore della Società Italiana di Medicina delle Migrazione (SIMM), proprio
in occasione del Congresso annuale SIMM che si è tenuto a Viterbo il 12 ottobre
2012, espresse il suo apprezzamento per questa decisione a tutela dei minori.
Un orientamento che finora è stato recepito solo nelle Regioni Lazio, Puglia,
Campania, Calabria, Liguria, Friuli Venezia Giulia e nella Provincia Autonoma
di Trento che hanno formalmente ratificato l’Accordo, sia pur non emanando, al
momento, alcuna disposizione di attuazione.
La Caritas di Roma auspica,
quindi, che quanto prima si proceda da parte delle altre Regioni alla ratifica
dell’accordo e che si provveda il più celermente possibile all’iscrizione al
Servizio Sanitario Regionale dei minori, figli di immigrati senza permesso di
soggiorno.
Si tratta di una scelta che oltre
ad avere una forte valenza etica, in un’ottica preventiva, consente tra l’altro
un effettivo risparmio nella spesa sanitaria pubblica locale, evitando il
ricorso frequente a ricoveri impropri presso strutture di pronto soccorso.
“Nel recente viaggio a Lampedusa,
Papa Francesco ci ha sollecitato a ‘rompere la bolla di indifferenza che
alimenta il risvolto antiumano della globalizzazione’. Per questo ritengo
eticamente grave la decisione del Consiglio regionale della Lombardia di
considerare ‘invisibili’ questi bambini, la cui presenza numerica non
rappresenta certamente alcun aggravio alla spesa sanitaria, ed ai quali - dando
seguito alle leggi internazionali e alla Costituzione - l’Italia garantisce già
il diritto all’istruzione” ha dichiarato monsignor Enrico Feroci.
Per questo la Caritas di Roma
aderisce e si fa promotrice dell’Appello per una pronta applicazione
dell'Accordo Stato-Regioni in tutta Italia sulla tutela sanitaria degli
immigrati a partire del diritto di ogni minore ad avere il suo pediatra,
proposto dalla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, dall’Associazione
Studi Giuridici sull’Immigrazione e dall’Osservatorio Italiano Salute Globale.
(Inform)
Nessun commento:
Posta un commento