IMMIGRAZIONE
Presentato ad Ancona il Dossier statistico
Curato dal Centro Studi e Ricerche Idos in collaborazione con l’Unar
165mila gli stranieri
residenti nelle Marche
ANCONA - Si è svolta presso la Regione Marche, la
presentazione del Dossier statistico immigrazione Unar-Idos cui hanno
partecipato Paolo Mannucci (Regione Marche), Gabriele Sospiro e Fausto Spegni
(Idos) e Francesco Comi (consigliere regionale delle Marche).
Il Dossier ha evidenziato la costante crescita della
popolazione straniera nel territorio regionale.
Secondo il Dossier, infatti, a conclusione del 2012
venivano stimati in 165mila le presenze di persone di origine immigrata nella
regione Marche.
Il dato della crescita della popolazione straniera si
spiega principalmente grazie alle nuove nascite e ai ricongiungimenti familiari
che continuano a plasmare il movimento migratorio in direzione della regione.
Tale incremento è determinato dalla combinazione del tasso
di crescita naturale (16,3 per mille) e dei due tassi migratori che riguardano
gli immigrati, quello interno (negativo: -5,4 per mille) e quello con l’estero
(positivo: 53 per mille), quest’ultimo leggermente inferiore a quello
registrato nel 2011 (55,7 per mille).
Del resto, è significativo che ben il 18,5% dei nati in
regione durante l’anno siano stranieri (la media nazionale è del 15%).
La distribuzione territoriale degli stranieri residenti in
regione mostra una modesta prevalenza della provincia di Ancona, nella quale se
ne concentra il 30,6% (quasi 43mila individui, di cui oltre un quarto – quasi
11.400, pari al 26,6% – nel Comune capoluogo).
Seguono le province di Macerata (24% del totale regionale)
e Pesaro e Urbino (23,6%), mentre Fermo e Ascoli Piceno ne ospitano di meno
(rispettivamente l’11,9% e il 9,8%).
Al 2012, le collettività più numerose tra i non comunitari
sono l’albanese (poco più di 22mila individui, il 17,5% di tutti i
soggiornanti), la marocchina (circa 15.500, il 12,4%) e la cinese (14.300,
l’11,3%).
Tuttavia i dati Istat sui residenti (comprensivi anche dei
comunitari) al 1° gennaio 2011 indicano la nazionalità romena come quella
prevalente a tale data.
Per quanto invece riguarda il percorso di integrazione
degli stranieri residenti nella Regione, secondo il IX Rapporto Cnel sugli
Indici di integrazione degli immigrati in Italia (Roma, luglio 2013) le Marche
possiedono il 6° più alto potenziale di integrazione tra tutte le regioni
italiane, in virtù di un indice di 60,1 su scala da 1 a 100 che le colloca
nella fascia alta.
Dei due indici che concorrono a determinare questo
potenziale complessivo, è significativo che sia quello di inserimento sociale
degli immigrati (61,6) a contribuirvi maggiormente in termini positivi, sia pur
di poco, dato che l’indice di inserimento lavorativo si attesta a un valore
lievemente inferiore (58,7) a causa di aspetti più problematici che lo
riguardano e che ne tengono più basso il livello.
È da segnalare che, tra tutte le province italiane, è la
marchigiana Macerata a detenere il più alto potenziale di integrazione (indice
di 66,4) e che Pesaro Urbino (63,3) segue a breve distanza (Inform)
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