CHIESA CATTOLICA
CEMI e
Migrantes: Vicini alle comunità delle Filippine e della Sardegna
ROMA - Domenica 1 dicembre, in tutte le nostre parrocchie italiane, si
ricorderanno nella preghiera le persone e le famiglie delle Filippine che hanno
perso la vita o sono sfollate e saremo invitati nella colletta a esprimere un
gesto di solidarietà e condivisione, per alimentare il fondo di tre milioni di
euro già stanziati dalla CEI. Lo ricordano i vescovi della Commissione CEI per
le Migrazioni riunitasi ieri a Roma e la Fondazione Migrantes in un comunicato
diffuso oggi. “Abbiamo, a tale proposito – scrivono i presuli - anche un debito
di riconoscenza per gli oltre 150.000 filippini che, fin dagli anni ’70, sono
presenti in Italia come apprezzati lavoratori soprattutto nelle famiglie e nei
servizi e come testimoni della fede in molte nostre parrocchie. La dignità e la
fede con le quali le comunità dei cattolici filippini nelle nostre diocesi – da
Genova a Milano a Vicenza a Roma – hanno vissuto e accompagnato il dramma dei
connazionali colpiti dal disastro ambientale sono stati ammirevoli”. Al tifone
nelle Filippine, che continua a vedere la solidarietà di tanti, si è aggiunta
la “drammatica” alluvione in Sardegna, a cui la CEMI e la Migrantes esprimono
la “vicinanza, già testimoniata dalla presidenza della CEI, in particolare per
le famiglie immigrate che hanno trovato la morte o hanno perso la loro abitazione
o il lavoro. La speranza – si legge nella nota - è che venga considerata dalle
Istituzioni anche la drammatica situazione in cui vivono gli immigrati in
Sardegna, perché con il lavoro e la casa non perdano anche il permesso di
soggiorno, facendoli cadere in una ulteriore situazione di precarietà. Per
tutti gli sfollati delle Filippine e della Sardegna va il ricordo orante e la
solidarietà dei vescovi della CEMi e degli operatori della Fondazione
Migrantes”. Durante i lavori la CEMi ha “apprezzato” il lavoro di formazione e
informazione che le Migrantes della Toscana hanno realizzato in questo anno,
arrivando a produrre anche un importante documento denominato “la Carta di
Siena”. Il documento, che ora attende di essere completato alla luce del
Convegno istituzionale tenuto a Siena il 21 novembre, in collaborazione con
l’Università degli stranieri di Siena e il Centro internazionale studenti
“Giorgio la Pira” di Firenze, oltre a un’analisi dell’immigrazione oggi nelle
nostre città, costituisce un importante strumento per proposte e percorsi di
intercultura e integrazione. (Migrantes online/Inform)
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