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martedì 16 aprile 2013

Dante Alighieri e il cinema: “Mi ritrovai in una sala oscura”


CONFERENZE
Dante Alighieri e il cinema: “Mi ritrovai in una sala oscura”

Si svolgerà mercoledì 17 aprile presso la Sede Centrale della Società Dante Alighieri in Palazzo Firenze la conferenza di Massimo Cardillo

ROMA - Fin dalle sue origini, il cinema ha tratto in Dante e nella Divina Commedia una suggestiva fonte d’ispirazione. Si tratta di una corposa produzione che ha tentato, accanto agli studi e all’analisi filologica, di penetrare la grandezza dell’inimitabile capolavoro, sottolineandone di volta in volta la componente letteraria e fantastica, storica e religiosa, simbolica e metaforica. 

Al tema è dedicata la conferenza che il critico e storico del cinema Massimo Cardillo terrà mercoledì 17 aprile, alle ore 17.30, presso la Sede Centrale della Società Dante Alighieri in Palazzo Firenze a Roma (Piazza Firenze, 27). Mi ritrovai in una sala oscura. Il fantastico viaggio di Dante nei gironi pellicolari - questo il titolo - è un viaggio lungo circa un secolo, dal muto all’avvento del sonoro alla rivoluzione tecnologica. 

Una ricostruzione affidata, oltre che alle parole, alla visione diretta di spezzoni di documenti rarissimi: dalla visionaria pellicola di Adolfo Padovan e Francesco Bertolini (Inferno, 1911), al tragicomico Maciste all’Inferno di Guido Brignone (1928), dal melodrammatico Paolo e Francesca di Raffaello Matarazzo (1949), alla serie TVVita di Dante di Vittorio Cottafavi (1965), al lavoro sperimentale di Peter Greenaway (The Inferno, 1991). Fino ad arrivare ad oggi, con l’inedita rilettura che dell’Inferno ha dato il regista Lamberto Lambertini (Maratona Infernale. In viaggio con Dante, promosso dalla Società Dante Alighieri), in cui la cantica dantesca è illustrata dalle sequenze del patrimonio storico-artistico del Bel Paese e dalle storie di vita dell’Italia e degli italiani dei giorni nostri. (Inform)

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