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mercoledì 26 giugno 2013

Le Acli: l’Europa trovi risorse per creare lavoro

ASSOCIAZIONI 

Alla vigilia del Consiglio europeo del 27/28 giugno un seminario su lavoro e giovani

Le Acli: l’Europa trovi risorse per creare lavoro


ROMA - “Ci aspettiamo due cose dal Consiglio europeo: la presa d'atto del progressivo impoverimento dei popoli europei, ed il coraggio politico di riconoscere gli errori compiuti in questi anni e di correggere la rotta”, ha affermato Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, nel corso di un seminario svoltosi ieri a Roma sul tema "Lavoro, giovani, riforme istituzionali. Le priorità per l'Europa".

“Le cifre della crisi – ha ricordato Bottalico - sono imbarazzanti: in Europa ci sono ormai trenta milioni di persone in miseria con problemi di malnutrizione e ventisei milioni di disoccupati, cui vanno aggiunti 15 milioni di giovani sotto i 30 anni che né studiano né lavorano (2,2 milioni solo in Italia). L’Unione Europea potrà rafforzarsi solo se saprà fornire soluzioni innovative e concrete all’ansia di democrazia e di lavoro che pervade la gente. Finalmente, anche per l’impegno del governo italiano, il problema del lavoro occupa l’agenda di un vertice europeo”.

Stefano Tassinari, vice presidente vicario delle ACLI nazionali e responsabile Lavoro, ha sostenuto la necessità di riannodare fili di certezza, come render certi i pagamenti dalla pubblica amministrazione ed ammorbidire la riforma delle pensioni ed ha affermato:"Sul piano del lavoro e del welfare dobbiamo costruire  una prospettiva per il Paese insieme all'Europa".

Tra le misure principali da adottare, Gianni Bottalico ha indicato “un grande piano per il lavoro di dimensione europea e di re-industrializzazione selettiva che individui un futuro per l'industria manifatturiera in Europa. Vanno sbloccati e subito utilizzati, i fondi disponibili, dal fondo europeo per l’occupazione giovanile ai fondi strutturali, dando la priorità ai progetti che creano nuova occupazione giovanile. Le politiche monetarie e fiscali vanno messe al servizio dello sviluppo, anche attraverso investimenti straordinari della Banca europea per gli investimenti di concerto con le Casse depositi e prestiti nazionali. (Inform)

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