Per il reindirizzamento cliccate link to example

giovedì 27 giugno 2013

Marco Fedi (Pd): Impegno per dare una risposta definitiva e condivisa al voto all'estero

CGIE

Marco Fedi (Pd): Impegno per dare una risposta definitiva e condivisa al voto all'estero


ROMA - “Il tema dell'esercizio in loco del diritto di voto merita una risposta definitiva e condivisa dalle forze politiche - ha sottolineato Marco Fedi durante l’indirizzo di saluto ai lavori dell’assemblea plenaria del CGIE -. Chiediamo al Comitato per le riforme e poi alle forze politiche e ai gruppi parlamentari, una discussione serena, senza reticenze e pregiudiziali”.

“Ritengo - ha proseguito il deputato eletto per il Pd nella ripartizione Africa Asia Oceania Antartide - che non debbano esistere limitazioni all’esercizio di un fondamentale diritto di cittadinanza, qual è il voto, e che sia compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli ad una piena partecipazione alla organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Il diritto di esercitare il voto politico in loco deve essere mantenuto. Ritengo che su questo tema non possano sussistere dubbi o esitazioni: i cittadini italiani residenti all’estero devono essere messi in grado di partecipare alle consultazioni elettorali ed una eventuale modifica della Circoscrizione estero deve contenere soluzioni tali da mantenere intatto il principio dell’esercizio in loco del diritto di voto. Nella sua pienezza.

La Circoscrizione Estero, nata come strumento attuativo dell’esercizio in loco del diritto di voto, rappresenta a mio avviso una grande opportunità per l’Italia. Offre un legame diretto con le comunità nel mondo, garantisce un collegamento politico, sociale ed economico con le società di emigrazione, consente immediatezza nel confronto le legislazioni di altri Paesi e raccorda la presenza organizzata dei partiti italiani nel mondo con la rete delle forze politiche e sociali dei Paesi di residenza delle nostre comunità. Credo sia necessaria la riforma delle modalità di voto previste dalla L. 459 del 2001 per raggiungere l'obiettivo di avere l'iscrizione all'elenco degli elettori con opzione, con una necessaria campagna di informazione. Abbiamo ipotizzato altre soluzioni tecniche, come la firma sul tagliando del certificato elettorale e l'indicazione del numero di documento d’identità localmente accettato dalle autorità italiane. Ritengo giusto ipotizzare un sistema misto di voto ai seggi e per corrispondenza, sviluppando anche ipotesi di voto elettronico”.

Fedi ha concluso osservando che “la relazione del Governo al CGIE è parsa priva di analisi e informazioni sul voto elettronico. Ho rilevato con preoccupazione l’assenza di elementi certi in relazione a modalità organizzative, aspetti tecnici, gestione e costi del voto elettronico, nonostante il decreto-legge 30 maggio 2012, n. 67, convertito in legge 23 luglio 2012, n. 118, prevedesse l’adozione di un regolamento entro il 31 gennaio 2013”. (Inform)

Nessun commento:

Posta un commento