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mercoledì 26 giugno 2013

CGIE - La relazione di Governo del vice ministro al Mae con delega agli italiani all’estero Bruno Archi


ASSEMBLEA PLENARIA CGIE

La relazione di Governo del vice ministro al Mae con delega agli italiani all’estero Bruno Archi

Rinnovo Comites, risorse destinate alle politiche per gli italiani all’estero, promozione di lingua e cultura italiana, informatizzazione dei servizi consolari e ricognizione delle associazioni tra i temi affrontati in apertura della prima giornata di lavori







ROMA – Affidata al vice ministro del Mae con delega agli italiani all’estero Bruno Archi la relazione di governo che ha aperto stamani i lavori dell’assemblea plenaria del Consiglio generale degli Italiani all’Estero, in corso alla Farnesina sino a venerdì 28 giugno.



Archi ha inizialmente annunciato la partecipazione alla plenaria del nuovo ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, prevista nella tarda mattinata di domani (alle ore 13), e ricordato Carla Zuppetti, già direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del Mae e ambasciatrice italiana in Svizzera recentemente scomparsa. Esprimendo il suo cordoglio – a cui si è associato tutto il Cgie – per l’improvvisa perdita, Archi ha voluto sottolineare l’impegno, la grande sensibilità e la vicinanza di questo “funzionario di altissimo livello” alle istanze dei connazionali all’estero.



Dopo aver richiamato la difficile congiuntura, in primo luogo economico-finanziaria, in cui si trova ad espletare la propria attività il governo guidato da Enrico Letta, tra i punti contenuti nell’agenda “densa di contenuti, di estrema rilevanza e attualità” della plenaria il vice ministro ha segnalato in particolare di voler accogliere la sollecitazione formulatagli alcuni giorni fa dal segretario generale del Cgie, Elio Carozza, in merito ad un rapido e non ulteriormente procrastinabile rinnovo dei Comites. “Siamo persuasi della necessità di provvedere al loro rinnovo, anche per consentire ai Comitati – ha detto Archi, - una volta rieletti, di riflettere nella loro composizione le modifiche intervenute nelle composite realtà degli italiani all’estero”. “È mio impegno far sì che l’approvazione del regolamento per la revisione delle modalità di voto si svolga il più rapidamente possibile – ha aggiunto il vice ministro, riservandosi di sottoporre al Cgie il “progetto di articolato” dopo la valutazione dello stesso da parte del ministro delle Finanze e di quello delegato all’innovazione tecnologica e prima dell’approvazione parlamentare. Il progetto di regolamento prevede infatti “il voto elettronico sia in seggi presso gli uffici consolari sia, ove possibile - afferma Archi, - anche in altri locali predisposti dal comitato elettorale, tenuto conto del numero degli elettori, della loro dislocazione e della disponibilità di personale, con tecnologia informatica, nonché una possibilità di voto da remoto, da postazioni informatiche personali dell’elettore”. Ribadita anche la necessità di pervenire ad un “quadro aggiornato” della “composita natura delle nostre collettività all’estero”, tenendo conto di vecchia e nuova emigrazione, così da “arrivare a modulare servizi, assistenza e tutela”, e anche “formulare ipotesi di adattamento delle strutture che potranno rendersi necessarie a seguito delle riforme istituzionali attualmente in discussione”.



Archi si è quindi soffermato su uno dei temi “cruciali” delle politiche rivolte ai connazionali all’estero, ossia le risorse finanziarie loro destinate, chiarendo come gli stanziamenti previsti per il 2013 abbiano trovato conferma nelle dotazione finanziarie assegnate per l’anno in corso e assicurando anche nell’attuale situazione di finanza pubblica l’impegno del governo e “mio personale – ha aggiunto - a mantenere gli stanziamenti negli importi stabiliti dalla legge di bilancio 2013”. Si parla di 1,1 milioni di euro per il funzionamento del Cgie (rispetto agli 875.000 euro stanziati nel 2012), di 1,7 milioni di euro per il funzionamento dei Comites (1,3 milioni nel 2012), 6,3 milioni di euro per l’assistenza diretta ai connazionali in stato di bisogno, 500.000 euro per quella indiretta e di 10,1 milioni di euro per gli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero (rispetto ai 6,37 milioni di euro stanziati nel 2012). Un dato, quest’ultimo, che si muove nella direzione della priorità accordata dal governo alla diffusione della lingua italiana all’estero, “lingua di cultura, ma anche strumento di promozione di un’immagine completa e dinamica dell’Italia odierna”, promozione che deve avvenire “avvalendosi – ha aggiunto Archi – anche delle nostre collettività all’estero, quali potenziali moltiplicatori culturali del Sistema Italia”. Per il vice ministro, inoltre, la rapidità dello stanziamento destinato agli enti gestori avrebbe favorito la programmazione dell’attività degli stessi rispetto a quanto avvenuto in passato, anche se rileva come resti l’esigenza di “proseguire lo sforzo di razionalizzazione delle iniziative, già intrapreso negli anni scorsi” e “indipendentemente dalla progressiva contrazione delle risorse”. Si cerca di pervenire dunque ad una “disciplina più semplice e trasparente delle iniziative scolastiche” con la revisione delle modalità di assegnazione dei contributi, con lo stimolo ad una riduzione del numero degli enti stessi, concentrando le risorse ad enti di “comprovata esperienza, struttura ed efficienza”. Con l’accorpamento si favoriscono infatti economie di scala che abbattono le spese fisse, incentivano una programmazione di più ampio respiro e la condivisione di abilità e competenze.



Richiamata poi la diminuzione del contingente scolastico all’estero, che dovrà diminuire per effetto dell’applicazione del decreto legge di spending review a 624 unità nel 2017. Dalle 1024 unità operative all’estero si è passati nel 2012/2013 a 890 unità, mentre si annuncia ad agosto una diminuzione ulteriore di altre 60 unità, per effetto dei tagli automatici dovuti alle scadenze di mandato. “Tale contrazione sta determinando significativi pregiudizi alla tenuta e al monitoraggio delle iniziative scolastiche – ammette Archi, segnalando come vi sia l’intenzione di intervenire con un emendamento che consenta nuovamente “per alcuni posti prioritari ai fini della nostra politica scolastica, l’invio di personale docente e dirigenziale all’estero”. Richiamato l’impegno del Mae anche sul fonte dell’informatizzazione delle procedure - con l’estensione del sistema per la concessione della cittadinanza (Sicitt) a tutta la rete consolare e la possibilità da ultimo di segnalare telematicamente le denunce per smarrimento e furto dei passaporti, attraverso una modifica del Sifc (Sistema Integrato Funzioni Consolari) – e sulla materia pensionistica – con la sensibilizzazione svolta nei confronti dell’Inps per facilitare le procedure, semplificare la modulistica e la certificazione di esistenza in vita (con lo spostamento del termine inizialmente fissato per aprile a giugno e la possibilità prevista di riscuotere personalmente il pagamento delle rate di luglio e agosto presso sportelli Western Union, in caso di mancato completamento della verifica) e l’invio dei Cud con richiesta telefonica. Anche per procedere ad una migliore identificazione delle esigenze dei connazionali all’estero, da ultimo il Mae intende procedere ad una “ricognizione del variegato mondo associativo italiano all’estero, anche in prospettiva di valorizzarne le eccellenze”. Il vice ministro Archi annuncia a questo proposito l’elaborazione di una circolare che sarà sottoposta per una valutazione e suggerimenti a Cgie e Regioni. “L’individuazione dei parametri per la registrazione all’albo consolare delle associazioni si incentra su criteri di rappresentatività ed operatività – afferma Archi, segnalando come i sodalizi operanti all’estero da almeno 5 anni e iscritte all’apposite registro consolare assumano rilevanza giuridica “in occasione delle elezioni dei Comites e della designazione dei componenti del Cgie”. (Viviana Pansa – Inform)

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