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venerdì 28 giugno 2013

Silvana Mangione: A proposito di elezioni di Comites e Cgie

ITALIANI ALL’ESTERO

Su “La Gente d’Italia” di oggi un articolo di Silvana Mangione

A proposito di elezioni di Comites e Cgie


La Commissione Anglofona Extraeuropea si è riunita a Roma il 24 giugno 2013. In sintonia con tutto il CGIE chiede che vengano indette le elezioni per il rinnovo di Comites e CGIE entro il mese di settembre 2013 affinché esse possano svolgersi entro la fine di marzo del 2014, per consentire la piena partecipazione degli italiani residenti in ambedue gli emisferi.

La nostra preoccupazione riguarda i ritardi che potrebbero derivare dall’elaborazione e adozione del regolamento per la revisione delle modalità di voto, col passaggio dal voto per corrispondenza al voto elettronico, nei seggi allestiti in consolati o altre locazioni oppure da postazioni informatiche personali dell’elettore.

Tenendo in considerazione le distanze e la capillarità delle presenze degli italiani nei nostri paesi, temiamo che non ci siano i tempi né i mezzi finanziari per comprare e allestire le strutture e dotazioni elettroniche (hardware e software) necessarie per consentire a tutti di esprimere il proprio voto e di farlo registrare in maniera corretta.
In questo senso sembra utile ricordare che in Belgio, ove il voto elettronico si usa da 15 anni, all’ultima elezione è stata reintrodotta la stampa della scheda, che deve essere controllata dall’elettore, scansita e posta all’interno di un’urna insieme a tutte le altre schede. Pertanto – laddove si verifichi rapidamente che non esistono i finanziamenti sufficienti ad attrezzare la rete diplomatico-consolare in tutti i nostri Paesi al richiesto livello di garanzia – propone che, ai sensi della legge n.118 del 23 luglio 2012 di conversione del decreto di rinvio, si voti di nuovo per corrispondenza, in attesa del completamento della sperimentazione richiesta per garantire la segretezza e il corretto computo del voto elettronico, sostitutivo dello scrutinio tradizionale.

La Commissione è anche convinta che non si debba ridurre il numero dei Comites, già al di sotto della soglia minima rispondente alle esigenze di rappresentanza delle nostre comunità che risiedono in spazi enormi serviti da pochissimi Consolati e da un numero calante di strumenti di informazione. A questo proposito segnala la situazione del Corriere Canadese, chiuso da almeno un mese e sottoposto a regime di amministrazione controllata, e invita le autorità competenti ad interessarsi per verificarne l’effettiva proprietà. Ricorda che la stampa cartacea riveste ancora un’importante funzione per la fascia più anziana della emigrazione tradizionale, pur reiterando l’esigenza di fare un’approfondita revisione dei criteri di certificazione e della documentazione da presentare insieme alla domanda di contributi. Invoca che si applichino ai quotidiani controlli altrettanto esaustivi e precisi quali quelli che sono stati adottati con riferimento agli enti gestori, costruendo in quest’ultimo caso un quadro di maggiore efficienza ed eccellenza.

Mantenendo i fondi per la stampa periodica bisogna prevedere, con i dovuti criteri e le più strette verifiche, l’assegnazione di fondi anche agli strumenti di informazione telematica, ottimi per raggiungere in particolare gli esponenti della nuova mobilità.

Vorremmo chiarire che la nuova mobilità è composta sia di esponenti della cosiddetta emigrazione tradizionale, che in molti paesi finiscono per essere illegali e non si iscrivono all’AIRE, sia da persone con alto livello di scolarizzazione, che a loro volta non si iscrivono all’AIRE perché non sempre pensano di fermarsi all’estero o in quel particolare paese per un lungo periodo di tempo. Pensare quindi che questi ultimi siano gli unici a poter rivitalizzare le comunità e gli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero costituisce un’eccessiva semplificazione.

Sulla questione della cittadinanza la Commissione non sollecita soltanto l’adozione rapida di un solo articolo di legge che consenta il riacquisto della cittadinanza ai cittadini italiani nati in Italia che l’hanno persa attraverso la naturalizzazione e non hanno potuto riacquistarla, spesso a causa dei dettami delle leggi locali. Crediamo anche che si debba procedere ad una revisione dell’intero sistema della trasmissione della cittadinanza jure sanguinis, creando – come abbiamo detto più volte – una cittadinanza per così dire quiescente per chi supera i limiti di ascendenza e discendenza che potrebbero fissarsi, per esempio, ai nonni. Allo stesso tempo, ricorda che le leggi dei paesi nei quali viviamo ha consentito ai nostri figli di nascere doppi cittadini, acquisendo alla nascita la cittadinanza locale jure soli.

Crediamo che l’Italia debba fare tesoro delle nostre esperienze, non negando la cittadinanza a bambini che rispondono in italiano ai loro genitori che parlano altre lingue, come i figli dell’emigrazione tradizionale rispondevano in inglese ai genitori che parlavano in italiano.

Anche la Commissione anglofona ritiene che i risparmi ottenuti dalla riduzione dei dirigenti scolastici debbano almeno in parte essere reinvestiti nella promozione della lingua e della cultura italiana all’estero, ma pensa anche che si debbano rivedere determinate situazioni, nelle quali la presenza del dirigente scolastico è fondamentale al fine di promuovere lo studio dell’italiano ad ogni livello, dal prescolare al dottorato di ricerca.

Per quanto riguarda la legge di stabilità auspica che il segnale che ci è stato anticipato nella relazione di governo sia confermato in sede di approvazione parlamentare e che vengano mantenuti i fondi di copertura delle spese relative alle elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es. e del CGIE. Attende di avere maggiori informazioni per dare il proprio apporto costruttivo alla preparazione del seminario sulla rappresentatività.

La Commissione ha proposto più di una volta che ai quattro seminari previsti dal CGIE venisse aggiunto un seminario sull’internazionalizzazione. A tal fine ha deciso di dedicare ad un seminario sull’internazionalizzazione la terza giornata della sua prossima continentale, che si terrà ad Ottawa alla fine di settembre. Il taglio sarà quello di definire come gli italiani nei nostri paesi possano rendersi maggiormente utili alla ripresa e alla crescita economica dell’Italia. Metteremo a disposizione del CGIE, prima della prossima plenaria, i risultati del nostro seminario.

La Commissione aveva pensato di proporre la definizione di un momento istituzionale di incontro e di confronto nel CGIE con i parlamentari eletti all’estero, perché in passato eravamo abituati a vederli arrivare, ascoltare un paio di interventi, darci il loro messaggio, poi dover correre ad adempiere ai loro impegni parlamentari.

L’esperienza fatta in questa plenaria, che ci ha garantito ampia presenza delle delegazioni di Senato e Camera e ha visto partecipare un nutrito numero di deputati anche al secondo giorno dei lavori, ci conforta e speriamo che questo si ripeta anche nel futuro, votazioni in aula permettendo. Ove ciò non fosse possibile, chiederemo ai signori parlamentari di regalarci alcune ore del loro venerdì mattina due volte l’anno per avere la possibilità di parlare insieme del rapporto fra l’Italia e l’Italia all’estero. (Silvana Mangione* - Gente d’Italia /Inform)

* Vice segretario generale del CGIE per i Paesi anglofoni extraeuropei

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