Per il reindirizzamento cliccate link to example

mercoledì 26 giugno 2013

Sangregorio (Usei) critica il Pd per il mancato appoggio all’emendamento della deputata Renata Bueno sull’Imu dei connazionali all’estero

ITALIANI ALL’ESTERO

Sangregorio (Usei) critica il Pd per il mancato appoggio all’emendamento della deputata Renata Bueno sull’Imu dei connazionali all’estero

I parlamentari eletti all'estero avrebbero dovuto unire le loro forze nella comune difesa dei diritti degli italiani nel mondo


BUENOS AIRES - Il presidente dell’Unione Sudamericana Emigrati Italiani (Usei) Eugenio Sangregorio interviene con un nota nel dibattito che riguarda l’Imu per gli italiani nel mondo. Nel comunicato Sangregorio critica il Partito democratico per il mancato appoggio all’emendamento presentato dalla deputata, eletta nella ripartizione America Meridionale, Renata Bueno (Usei) che cercava di intervenire sul pagamento dell’Imu  da parte dei nostri connazionali nel mondo.

L’on. Bueno – ricorda Sangregorio ripercorrendo la vicenda - ha presentato nei giorni scorsi alla commissione Finanze della Camera, un emendamento al decreto relativo alla sospensione dell'Imu a favore degli italiani all’estero; emendamento volto a non far pagare la prima rata per il 2013 ai cittadini italiani residenti all'estero che siano proprietari di un'abitazione o ne abbiano l'usufrutto, purché non sia affittata. Molti comuni però hanno deliberato l'aliquota per il pagamento equiparando la proprietà a una seconda casa e perciò occorreva, nell’immediato, riparare a questa incongruenza con un emendamento equo e intelligente. Infatti – continua il presidente dell’Usei – nell’80% dei casi i comuni italiani non hanno riconosciuto come prima casa l’abitazione degli iscritti AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e in questo modo decine e decine di migliaia di connazionali dovranno sborsare la prima rata dell’Imu, proprio come fossero proprietari in Italia di una seconda casa. Una disparità di trattamento inaccettabile.

L’emendamento presentato in Parlamento dalla deputata dell’Usei - prosegue Sangregorio - andava a sanare una situazione che gli italiani hanno vissuto con grande amarezza e delusione per essere stati trattati da stranieri in patria e i parlamentari eletti all'estero avrebbero dovuto unire le loro forze nella comune difesa dei diritti di chi li ha scelti a rappresentarli. (Inform)

Nessun commento:

Posta un commento