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venerdì 28 giugno 2013

Al termine dei lavori il bilancio del segretario generale, Elio Carozza


ASSEMBLEA PLENARIA CGIE

Al termine dei lavori il bilancio del segretario generale, Elio Carozza

Rinnovo dei Comites, nuove mobilità, cittadinanza e nuovo assetto della rappresentanza degli italiani all’estero da definirsi in funzione delle riforme istituzionali i punti cardine di questa plenaria

 


ROMA – Il segretario generale del Cgie, Elio Carozza, traccia un primo bilancio dei lavori svolti nell’assemblea plenaria del Consiglio generale, conclusi stamani presso la Sala delle Conferenze internazionali della Farnesina.



Primo elemento giudicato “molto positivo” da Carozza, l’intervento del ministro degli Affari esteri, Emma Bonino, nel corso di questa plenaria (vedi Inform di ieri: http://comunicazioneinform.blogspot.it/2013/06/cgie-il-saluto-del-ministro-degli.html): “il ministro ha riconosciuto in maniera formale il Cgie come interlocutore – afferma il segretario generale – ed ha ripetuto come la questione degli italiani all’estero verrà considerata, negli atti, parte integrante della presenza dell’Italia nel mondo”. Conseguente a questo riconoscimento l’impegno affinché nel 2014 si proceda con il rinnovo dei Comites. “Abbiamo chiesto con un odg approvato all’unanimità dall’assemblea che a settembre comincino le procedure per il rinnovo e vengano indette le elezioni in modo che si svolgano entro marzo 2014. Il ministro ha dato il proprio consenso – rileva Carozza – ed ha aggiunto che nel secondo semestre del 2014 spetterà all’Italia la presidenza italiana dell’Unione Europea, per cui non si potrebbero avere elementi che coincidano o possano turbare un semestre così importante per il Paese. Ritengo tale affermazione una ulteriore conferma del fatto che il rinnovo avverrà entro il primo semestre del 2014”.



Impegno del Cgie sarà ora “verificare il regolamento di attuazione della legge approvata nel luglio 2012”, in particolare la possibilità prevista dalla norma di votare in modalità elettronica. “Il Cgie ha assunto un atteggiamento aperto in proposito. Vedremo nei giorni a venire – aggiunge Carozza – come assicurare nel migliore dei modi questa ulteriore possibilità”.



Tra gli odg approvati questa mattina anche quello relativo alla garanzia dell’effettività del voto all’estero nel quadro di riforme costituzionali che questo governo si propone di adottare. Anche sulle riforme istituzionali il Cgie conferma la sua apertura al dialogo, “ma sarà vigile attento di una questione che riguarda il dettato costituzionale dell’effettività del voto”. “Chiunque metterà mano alla riforma, dovrà tener presente l’effettività del diritto di voto. Difenderemo anche la circoscrizione Estero e abbiamo auspicato e riaffermato che, nel caso si preveda la costituzione di un Senato dei territori o un Senato delle Regioni gli italiani all’estero non potranno non esservi, né si può immaginare di non avere una presenza anche alla Camera dei Deputati – afferma Carozza, aggiungendo tra i passi immediatamente successivi a questa plenaria “il contatto con i saggi incaricati, con il governo tramite il ministro per le Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello e con le commissioni competenti di Camera e Senato per partecipare in maniera attiva al percorso delle riforme e assicurare agli italiani all’estero le stesse condizioni dei residenti in Italia”.



Il segretario generale si sofferma poi sul dibattito relativo alla cittadinanza, da cui è scaturito un odg approvato ieri dall’assemblea: “nonostante la presenza di posizioni anche divergenti tra i consiglieri, abbiamo ritenuto sottolineare come ius soli e ius sanguinis vadano insieme e siano legati al principio della cittadinanza. Da cittadini che vivono nel mondo – dice - e che nel mondo hanno beneficiato delle due cittadinanze non potevano dare che un segnale al nostro Paese di quanto sia importante la questione della cittadinanza e dello ius soli per le politiche di integrazione”.



Richiamata infine l’importanza delle nuove mobilità e la necessità di conoscere e comprendere meglio il fenomeno, richiamato dallo stesso ministro Bonino. Al tema saranno dedicate anche le prossime riunioni delle Commissioni continentali e la successiva plenaria del Cgie, prevista a novembre, insieme al seminario sulla rappresentanza degli italiani all’estero.



Carozza torna poi sulla legge relativa ai Comites e quella istitutiva il Cgie: se la prima è “una buona legge, che forse andrebbe solo rivista in alcuni punti”, la seconda deve essere riformulata alla luce del “nuovo quadro istituzionale e in funzione di questo”. Richiamando la relazione del Comitato di presidenza, Carozza ribadisce che “se la rappresentanza parlamentare degli italiani all’estero sarà rafforzata potremmo anche trasformare il Cgie in un osservatorio, se al contrario, ci dovesse essere un ripensamento serio di questa rappresentanza, dovremmo immaginare un Cgie molto più forte”. L’eventualità di una soppressione del Consiglio generale viene dunque rinviata al caso in cui “la riforma prevedesse un rafforzamento sensibile degli eletti all’estero nei due rami del Parlamento, prevedendo l’elezione di questi ultimi con lo stesso quoziente e criterio con cui eleggiamo i rappresentanti in Italia”. (Viviana Pansa – Inform)

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