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giovedì 20 giugno 2013

A Roma l’incontro dell’ UNHCR “In 1 minuto una famiglia può perdere tutto. A te basta 1 minuto per aiutarli”


GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO 2013

A Roma l’incontro dell’ UNHCR “In 1 minuto una famiglia può perdere tutto. A te basta 1 minuto per aiutarli”
Boldrini: “Io credo fortemente che la crisi economica non debba essere invocata per negare standard di accoglienza dignitosi a chi sfugge alle violenze della guerra e dalle persecuzioni”

Kyenge: “Per fare una buona integrazione dobbiamo avere il coraggio di dire che quando le culture si incontrano si arricchiscono e diventano più forti e quindi che le diversità sono una risorsa”

 

ROMA – In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2013 si è svolta a Roma, presso la Casa dell’Architettura, la tavola rotonda promossa dall’UNHCR sul tema “ In 1 minuto una famiglia può perdere tutto. A te basta 1 minuto per aiutarli”. L’incontro è stato moderato dalla giornalista del Tg3  Maria Cuffaro che a ricordato come a tutt’oggi nel mondo siano presenti 45 milioni di profughi che vivono situazioni di disagio ed insicurezza. Uomini, donne e bambini a cui, secondo la giornalista, bisogna dare dignità anche per evitare che il disagio si trasformi in rabbia. Dopo il saluto del presidente della Casa dell’Architettura di Roma Alfonso Giancotti che ha evidenziato come questo evento multimediale è stato realizzato in collaborazione con la Comunità Pitagora, il delegato dell’UNHCR per il Sud Europa Laurens Jolles ha invitato i presenti a tenere un minuto di silenzio per il personale dell’Onu rimasto ucciso ieri a Mogadiscio durante un’incursione terroristica. Jolles ha poi sottolineato come, secondo i dati del rapporto statistico 2012 dell’UNHCR, oggi nel mondo si crei ogni 4 secondi un nuovo sfollato o rifugiato. “Alla fine del 2012 – ha spiegato Jolles - erano 45 milioni le persone costrette ad abbandonarte le loro case. In questo ambito si conferma ancora una volta la tendenza che vede i paesi più poveri ad ospitare la maggior parte delle persone costrette alla fuga. L’81% dei rifugiati trova infatti oggi accoglienza nei paesi in via di sviluppo. Un altro dato che deve farci riflettere – ha proseguito Jolles - è quello sui bambini e gli adolescenti che costituiscono il 50% dei rifugiati nel mondo. L’anno scorso 21.3000 domande, una cifra record, sono state inoltrate dai minori non accompagnati. In Italia – ha aggiunto Jolles - il dato del 2012 è in controtendenza con le dinamiche globali. Lo scorso anno sono state presentate circa 17.500 domande d’asilo, circa la metà del 2011, ma comunque il linea con la media degli ultimi anni. .


Nel ricordare che per l’integrazione dei rifugiati in Italia c’è ancora molto da fare, Jolles  ha auspicato una riorganizzazione del sistema di accoglienza del nostro paese nel suo complesso, in modo da garantire assistenza almeno alle domande d’asilo presentate annualmente. Con riferimento all’emergenza siriana Jolles ha infine lanciato un appello  allo Stato italiano affinchè venga applicata con misure di maggior favore la normativa sul ricongiungimento familiare. Dopo il breve saluto della testimonial  dello spot televisivo dell’UNHCR Nicole Grimaudo, che ha evidenziato come passione e impegno rappresentino l’unico antidoto contro l’indifferenza con cui spesso si guardano i drammi dei rifugiati, ha preso la parola il presidente della Camera Laura Boldrini che ha ricordato come la fuga dei profughi non distrugga solo la quotidianità delle persone ma finisca spesso per dividere intere famiglie con gravi conseguenze per i figli che “finiscono per crescere troppo in fretta”. 


“La separazione delle famiglie – ha precisato la Boldrini - è comunque pesantissima. E’ difficile anche quando si va nei paesi occidentali che ospitano solo il 20% dei rifugiati a livello globale , ma che considerano i rifugiati nel dibattito pubblico sempre troppo numerosi. In Europa e in Italia – ha aggiunto il presidente della Camera - legislazione è avanzata e prevede che i rifugiati possano farsi raggiungere dai propri familiari, ma queste norme non sempre vengono applicate e la loro utilizzazione non è uniforme.… L’Italia – ha proseguito la Boldrini - è il ormai il sesto paese europeo per numero di rifugiati e quindi non è più una nazione di transito. Questo deve rappresentare uno stimolo a dare delle prospettive reali di integrazione e inclusione sociale a questi rifugiati. Nelle nostre città da troppo tempo si moltiplicano gli insediamenti informali in situazioni di estremo degrado di chi ha avuto lo status di rifugiato. Io credo fortemente che la crisi economica non debba essere invocata per negare standard di accoglienza dignitosi a chi sfugge alle violenze della guerra e dalle persecuzioni”. Dopo aver ricordato che alla Camera il ministro degli Interni Alfano ha parlato di un ampliamento a 8.000 posti del sistema italiano di accoglienza dei rifugiati, la Boldrini, ha sottolineato l’esigenza che il progetto di riforma del sistema comune di asilo approvato pochi giorni fa dal Parlamento europeo, venga discusso al più presto anche dal Parlamento italiano. Il presidente della Camera ha anche auspicato sia il rapido approntamento di un sistema di asilo europeo, che garantisca standard alti e uniformi in tutti i paesi dell’Ue, sia una mobilitazione dei cittadini, delle istituzioni e degli Stati membri dell’Unione europea contro la crescente xenofobia presente nel continente. La Boldrini ha anche annunciato di voler organizzare a Roma , possibilmente nel 2014 durante semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, una conferenza internazionale sull’Europa dei diritti a cui dovrebbero partecipare i presidenti dei parlamenti dell’Ue e dei parlamenti della sponda sud del Meditterraneo. Il presidente della Camera ha infine reso noto che il Governo intende semplificare le norme per l’acquisto della cittadinanza per i bambini stranieri nati in Italia.


La delegata dell’UNHCR per la Somalia Alessandra Morelli ha dal canto suo  sottolineato  come sia necessario proteggere il grido di dolore che, al di là delle differenze culturali ed etniche, accomuna tutti i profughi che fuggono dalle guerre e dalle persecuzioni. “Bisogna – ha precisato la Morelli - far risalire quel grido, che diventa missione, a dignità. Perché una famiglia divisa dalla guerra è già troppo”


E’ poi intervenuto il rappresentante del Tavolo Nazionale Asilo Filippo Miraglia che ha auspicato la creazione di un Commissione parlamentare d’inchiesta sugli incidenti accaduti in mare dal 2008 ad oggi con vittime fra i profughi e ha evidenziato l’esigenza di non considerare come un’emergenza l’arrivo di poche migliaia di chiedenti asilo. Una questione che andrebbe invece affrontata con iniziative di accoglienza strutturali capaci di dare risposte a tutti i rifugiati.  La necessità di non vedere i viaggi della speranza dei migranti come un evento imprevedibile è stata sostenuta anche dal  sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini che ha chiesto un superamento della logica dell’emergenza e l’approntamento in Italia una diffusa rete di accoglienza per i chiedenti asilo e gli immigrati.


“La voce del popolo durante il mio mandato – ha esordito il ministro per Integrazione Cécile Kashete  Kyenge - sarà nel mio studio ed in fondo al mio cuore per ricordarmi che quel posto non è mio ma della cittadinanza, e che io sono semplicemente portavoce di quello che viene dal paese. Il mio compito è infatti quello di cercare di dar voce e corpo alle progettualità e a tutte le esigenze che provengono dal Paese”. Il ministro ha poi sottolineato l’esigenza sia di raccordare le politiche dell’Unione Europea sull’immigrazione e l’accoglienza, sia  di superare, partendo dalle buone pratiche, gli errori compiuti dall’Italia nel campo della tutela dei diritti fondamentali. Per la Kyenge occorre dunque riportare al centro di ogni politica i diritti della persona, come ad esempio quello della cittadinanza per i ragazzi nati e cresciuti in Italia da genitori stranieri.  


“Noi – ha aggiunto il ministro che ha anche segnalato l’impegno del governo a snellire le pratiche per i chiedenti asilo – dobbiamo cominciare a porre il tema del rifugiato e dell’immigrato con l’ottica dell’integrazione, in modo di accendere la speranza nel futuro… Per fare una buona integrazione – ha concluso la Kyenge - dobbiamo promuovere l’interazione, dobbiamo avere il coraggio di parlare di meticciato, di mescolamento e di dire che quando le culture si incontrano si arricchiscono e diventano più forti e che quindi le diversità sono una risorsa. Di fronte ai rifugiati diventiamo quindi tutti più ricchi”. (Goffredo Morgia- Inform)

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