SENATO DELLA REPUBBLICA
L’intervento del vice ministro degli Esteri
Marta Dassù: “E’ nostro impegno che la
Convenzione di Istanbul entri rapidamente in esecuzione”
ROMA - Nella seduta di ieri, come già segnalato da Inform, l’aula del Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge di ratifica ed esecuzione della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e lotta alla violenza contro le donne, già approvato dalla Camera dei deputati.
Nel suo intervento il vice ministro degli Esteri Marta Dassù si è soffermata sull’esigenza che la Convenzione non rimanga sulla carta, ma entri rapidamente in esecuzione. Come noto, sono necessarie dieci ratifiche, di cui otto di Paesi appartenenti al Consiglio d'Europa.
Da parte italiana si stanno già facendo tutte le pressioni possibili, sia in sede bilaterale che multilaterale, sui nostri partner. A quanto ci risulta - ha precisato la Dassù - quattro Stati membri del Consiglio d'Europa si sono già impegnati a ratificare la Convenzione entro quest'anno: si tratta di Finlandia, Paesi Bassi, Serbia ed Austria. A quel punto, arriveremmo a nove Paesi, numero che - come noto - non è ancora sufficiente; vi sono poi altri otto Paesi - Francia, Germania, Polonia, Svezia, Norvegia, Grecia, Georgia e Belgio - che si sono impegnati a ratificare al più presto.
Quindi, l'impegno del ministro Bonino, che è già intervenuta chiaramente in questo senso, ed il mio personale e quello dei miei colleghi vice ministri, sarà di spingere almeno uno di questi otto Paesi a ratificare veramente al più presto possibile affinché la Convenzione di Istanbul possa entrare in vigore. Il fatto che tale Convenzione sia ratificata dal nostro Paese potrebbe avere un effetto di trascinamento; in fondo, l'Italia è il primo grande Paese dell'Unione europea a ratificare la Convenzione di Istanbul.
Per noi - ha concluso il vice ministro Dassù - si tratta di un tema importante anche di politica estera generale. Il ministro Bonino ha voluto un taglio anche di questo tipo, di questo genere (per usare la parola adatta) alla sua politica estera, e quindi abbiamo sottoscritto l'azione del G8 contro la violenza nei confronti delle donne e ad aprile scorso abbiamo firmato la Dichiarazione di Vienna sul femminicidio: si tratta di una dichiarazione importante che verrà presentata come risoluzione alla prossima Assemblea delle Nazioni Unite. (Inform)
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